500 g di zucca, 150 g di erba di campo, 100 g di caciocavallo a scaglie, 1 peperoncino fresco, peperoncino secco, lardo, aglio, sale, olio extravergine di oliva
Facciamo cuocere una bella fettona di zucca in forno a 180-200 gradi per circa 20-30 minuti; una volta che la polpa si è bella ammorbidita e ha perso un po’ d’acqua la “maritiamo” con della stupenda erba di campo facendo una sorta di zuppa. Mettiamo dell’olio in una padella, accendiamo la fiamma e ci sciogliamo dentro un nonnulla di lardo e dell’aglio in camicia leggermente schiacciato. Prendiamo il peperoncino fresco e una punta di peperoncino secco, li tagliamo nel verso della lunghezza e li priviamo dei semini affinché non risultino troppo piccanti. A questo punto li tuffiamo in padella, aspettiamo che il lardo sfrigoli e poi aggiungiamo l’erba di campo con tutta la sua acquetta di lavaggio. Mettiamo il coperchio, abbassiamo la fiamma e lasciamo andare il tutto per un paio di minuti, dopodiché smucianiamo un po’. In un altro pentolino versiamo un goccino d’olio, accendiamo il fuoco tenendo la fiamma bassa e ci mettiamo la zucca privata della buccia e tagliata a spicchiettoni; la facciamo rosolare per bene da tutti i lati. “Ho imparato a cucinare la zucca fritta da una mia tata ciociara che diceva che se friggi la zucca la rendi subito nobile, la rendi superiore, e in effetti la zucca fritta ha un suo perché”. Noi la rosoliamo perché andrà a finire dentro l’erba e si stuficchierà rimanendo soda. Una volta fritta per bene, mettiamo la zucca nella padella dove cuoce l’erba di campo, aggiungiamo un goccino d’acqua e chiudiamo di nuovo con il coperchio. Nel mentre prepariamo delle scagliette di caciocavallo, esaltatore naturale di sapidità, che mettiamo come primo strato alla base del piatto in cui serviremo la zuppa. Ci adagiamo sopra gli spicchi di zucca, poi l’erba di campo, qualche cicciolino di lardo e guarniamo con il peperoncino. Vediamo cosa ci dice il test… “Uhm, delicatissima. Questa zucca è strepitosa. Veramente buona. Buon appetito”.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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