Per la pasta: 100 g di farina di Tumminia, 100 g di farina di Perciasacchi, 100 g di farina di tipo 0, olio, acqua. Per il sugo alle olive: 10-12 olive Giarraffa, 10 pomodorini, 1/2 cipolla bianca, finocchietto selvatico, 2 acciughe, 1 manciata di capperi sotto sale, scorza d’arancia, vino bianco, olio extravergine di oliva, peperoncino, sale.
“Con le strepitose olive Giarraffa facciamo un cosetta un sacco yeah, molto yeah!”. Per cominciare versiamo in padella una giusta dose di olio e la cipolla mondata e sminuzzata. Accendiamo il fuoco e aggiungiamo i pomodorini tagliati a metà adagiandoli a pancia in giù; su questi ultimi spargiamo qualche filo di finocchietto selvatico sminuzzato sottile e ai lati del tegame sistemiamo due acciughine. In un piccolo contenitore mettiamo acqua e un po’ di vino bianco, sciacquiamo i capperi, li scoliamo e li aggiungiamo all’intruglio insieme a un nonnulla di peperoncino. Adesso è il momento del pezzo forte: le olive Giarraffa. Le denoccioliamo, le sminuzziamo e le mettiamo in padella sopra i pomodori. Per evitare che l’intruglio appassisca troppo sfumiamo con una spruzzata di vino, abbassiamo il fuoco e ci dedichiamo alla preparazione della pasta. In una terrina mescoliamo le farine di grani siciliani insieme a un goccetto d’olio e all’acqua, che va aggiunta un poco per volta; impastiamo per bene fino a ottenere una palla morbida, la compattiamo, le diamo due “sganassoni”, la copriamo con un canovaccio e la lasciamo riposare per 10-15 minuti, dopodiché la stendiamo e poi ritagliamo dei tagliolini che facciamo cuocere per 5 minuti in acqua bollente salata. Nel frattempo prendiamo pochissima scorzetta di arancia e un ramoscello di finocchietto e li sminuzziamo: saranno loro i profumi aggiuntivi del nostro piatto. Una volta cotta, scoliamo la pasta e la versiamo nella padella con l’intruglio, diamo una saltatina e aggiungiamo la metà del trito di arancia e finocchietto. Impiattiamo, completiamo con il restante mix aromatico e procediamo con il test. “Il profumo è dell’oliva Giarraffa, poi arriva il finocchietto e via. Ad ogni assaggio si sente una cosa diversa. Sono stato molto bravo. Buon appetito!”.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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