Un verso di Jmenez recita: "Profonde le radici, libere le leali". Nessuno sorrida se accosto un gran poeta ad una ricetta. Partendo da basi tradizionali quali un risotto, ad esempio, e da ingredienti fra i più semplici e classici, quali e quante "libere" elaborazioni è in grado di compiere l'uomo, attraverso la fantasia e la sperimentazione.
Per gli gnocchi:
350 g di riso Carnaroli
50 g di olio extravergine d’oliva
50 g di cipolla dorata di Parma
750 g di brodo vegetale
750 g di latte fresco
250 g di burro d’affioramento
100 g di Parmigiano Reggiano
150 g di uova
sale
Per la frittura:
250 g di pangrattato tostato
uova
olio di semi di arachidi
Per la salsa:
750 g di pomodori San Marzano a concassè
50 g basilico
1 spicchio d’aglio
1 cipolla
sale e pepe
Per la finitura:
100 g di Fontina
Iniziare la cottura come per un risotto: in una pentola antiaderente formare un fondo di olio e cipolla tritata. A doratura avvenuta, togliere la cipolla, unire il riso e tostarlo. Bagnare con il brodo bollente unito al latte (sempre bollente e salato) e portare il riso a cottura, mescolandolo in continuazione con un cucchiaio, lasciandolo piuttosto asciutto. Mantecare con burro e parmigiano e, solo quando il riso sarà stemperato (cioè, sotto i 40°C), unire le uova: si otterrà così un impasto pronto per confezionare gli gnocchi, che dovranno essere cilindrici, di circa 2 cm e mezzo di lunghezza e 3 cm di diametro, una sorta di cono, con la parte più grande rivolta verso il basso. Una volta confezionati, gli gnocchi vanno passati prima nell’uovo battuto, poi nel pangrattato, pronti per essere fritti nell’olio d’arachidi a 176 °C. Nel frattempo preparare la salsa di pomodoro, partendo da un fondo di extravergine, cipolle tritate, spicchio d’aglio senza germe (schiacciato e poi tolto). Aggiungere i pomodori in concassè, condire con sale e pepe, lasciar cuocere per qualche minuto a fuoco vivo, unire infine il basilico a julienne. Dopo aver fritto e scolato gli gnocchi, posizionarli nei piatti sulla salsa e coprirli con un po’ di Fontina, passandoli un istante in salamandra affinché il formaggio tenda a sciogliersi. Completare con la salsa al pomodoro profumata.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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