Per 12 crêpes:
100 g di farina 0 di forza (tipo Manitoba)
100 g di uova
150 g latte fresco
150 g di panna fresca
1 g di sale
3 g di zucchero
Per la farcia:
800 g di carciofi mammarelle
200 g di spinacini
350 g di cipollotto
150 g di panna fresca
1 spicchio d’aglio
800 g d brodo vegetale (vedi ricetta a pag.???)
olio extravergine d’oliva
In una bacinella, con una frusta, sciogliere lo zucchero e il sale in g 50 di latte, aggiungere le uova e sbatterle leggermente. Incorporare la farina setacciata e amalgamare, prestando attenzione che non rimangano grumi. Aggiungere, mescolando in continuazione sempre con la frusta, il latte rimasto e la panna. Far riposare la massa in frigorifero per due ore oppure prepararla la sera prima. Scaldare una padella antiaderente di cm 22 di diametro, ungerla con burro o olio, versare un mestolone di circa 40 g di composto che bisogna far scorrere velocemente su tutta la padella. Cuocere da ambo i lati, il bordo delle crêpes deve essere dorato. Sono perfette quando non hanno buchi, sono di colore uniforme e dorate esternamente.
Per la farcia, mondare i carciofi e tagliarli a lamelle, facendoli cuocere in padella con olio e aglio (che andrà poi tolto); nel frattempo lavare gli spinaci e tagliarli grossolanamente. Bagnare i carciofi con il brodo bollente, a 3/4 della cottura unire gli spinaci e asciugarli a fuoco medio fino a che non sono pronti. Legare il composto con la panna ridotta: il composto deve essere di un bel colore vivo. A parte, tagliare i cipollotti a rondelle e farli stufare con del brodo vegetale chiaro; aggiungere qualche foglia di spinaci per ottenere un colore vivo. Una volta raggiunta la cottura, lasciare intiepidire e quindi frullare, si otterrà così una salsa liscia e consistente.
Procedere al confezionamento del piatto: collocare al centro d’ogni crêpe due cucchiai di composto ai carciofi e spinaci e modellarlo uniformemente, formando un bastoncino di 5 cm di diametro. Tagliarlo in tre porzioni e ripetere l’operazione per ogni crêpe. Servire sulla salsa al cipollotto. Come elementi di guarnizione si prestano bene dei pomodori con germogli oppure delle foglie di carciofo fritte.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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