Ricetta della memoria, intoccabile come lo sono gli oggetti di valore, i cui piccoli difetti tecnici diventano virtù artigianale. Varie sono le versioni di questo primo piatto, c'è chi afferma che è bresciano e chi bergamasco. È comunque un piatto da Amarcord, nel quale prevale il sentimento, la bellezza dello stare insieme a tavola. A chi verrebbe in mente di approntare un piatto di casoncelli per sé stesso?
Per la pasta all’uovo:
150 g di farina bianca di grano duro
75 g di farina 0 di forza (tipo Manitoba)
115 g di uova
Per la farcia:
20 g di burro
190 g di carne di vitello
65 g di carne di maiale
50 g di prosciutto cotto
25 g di vino bianco
25 g di uova
25 g di pane grattugiato tostato
salvia e prezzemolo
una punta d’aglio
1.5 g di sale
Per il condimento:
15 g di burro
Grana Padano grattugiato
salvia
Per la pasta, impastare tutti gli ingredienti, formando un panetto liscio, duro e omogeneo, da far riposare per 30 minuti coperto con un panno umido.
Sciogliere il burro in una padella e rosolarvi la carne, il prosciutto tagliato a dadini con la salvia e lo spicchio d’aglio schiacciato (che andrà tolto). Sfumare con il vino bianco, togliere dal fuoco, aggiustare di sale, mescolando. Far raffreddare, quindi passare il tutto in un mixer, per ottenere un composto liscio. In ultimo aggiungere il prezzemolo tritato.
Tirare la pasta con il mattarello o con l’apposita macchina a uno spessore sottilissimo, quasi trasparente. Ritagliare dei quadratini di 7×7 cm. Posizionare al centro di ogni quadrato di pasta una pallina di ripieno di circa un centimetro e mezzo di diametro. Prendere le due punte della pasta in obliquo e formare un triangolo, ripiegando poi i lati lunghi su sé stessi. Schiacciarli, mettendo i due mignoli attorno al ripieno e facendo una leggera pressione. Il casoncello deve essere ben chiuso. Consiglio: per facilitare l’accoppiamento della pasta è opportuno spruzzare la superficie con un vaporizzatore d’acqua.
Cuocere i casoncelli in acqua bollente salata, a fiamma moderata, fino a quando verranno a galla. Servirli in un piatto caldo con burro nocciola, salvia e un’abbondante grattugiata di Grana Padano, sia sul fondo del piatto che sopra i casoncelli. Una dose va da 9 a 12 pezzi per persona, la tradizione, dice una dozzina.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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