Una ricetta nata per caso, in una serata in cucina con pochi ingredienti e la voglia di fare cena con cose semplici. Dal sacchetto della spesa pochi acquisti: una mozzarella, qualche cucchiaiata di stracciatella e un po' di ricotta prese al banco dei latticini del mercato, qualche pomodoro, un ciuffetto di basilico profumato, un cestino delle prime fragole, mezza pagnotta di pane casereccio. Tutto sul tavolo, insieme ai vari sali, pepi e oli assortiti, e vai con gli assaggi. Prima i più classici, mozzarella, pomodoro e basilico, poi ricotta, pomodoro e basilico, poi ricotta e fragole insieme, non male, ma se ci mettessimo un po' di pepe? Poi pane, pomodoro, stracciatella e fragole, stanno davvero bene insieme, e ancora mozzarella, basilico, olio e fragole, in un gioco di accostamenti divertente e senza pretese. Da lì l'idea di una caprese dolce con ricotta e fragole appunto che sostituissero i colori di mozzarella e pomodoro. Ma poi c'erano quelle due belle fette di pane e non puoi non pensare al tuo piatto preferito, la mozzarella in carrozza, ma magari fatta con la stracciatella, che fonde di più e... sì insomma alla fi ne è venuto fuori questo dolce che voglio dedicare a quella serata e al mio compagno di tavola e cucina.
6 fette di pane casereccio a pasta compatta appena raffermo; 300 g di ricotta vaccina o stracciatella; 3 uova; 1 cestino di fragole mature e profumate; 2 bicchieri di latte; 2 cucchiai di farina; 2 cucchiai di zucchero; qualche foglia di basilico; burro per friggere; pepe nero
Ricavare dal pane 6 fette alte 1 cm e privarle della crosta. Mondare le fragole e tagliarle a spicchi sottili. Sbattere le uova con lo zucchero e una macinata di pepe, unire il latte e mescolare. Coprire tre fette con la ricotta a fettine (o qualche cucchiaiata di stracciatella), le fragole e qualche foglia di basilico. Sovrapporre le altre fette di pane e pressare leggermente. Immergere per qualche secondo i panini ottenuti nel composto di latte e uova lasciando che se ne imbevano abbondantemente. Scolare, passare i panini nella farina e infine friggerli in padella nel burro spumeggiante. Far dorare da entrambi i lati, scolare le “mozzarelle in carrozza”, tagliarle a metà e servire.
Viviana Lapertosa – lacuocadellaportaaccanto.it – IG: @cuocaaccanto
Foto di Luca Bartolomei
Le melanzane al cioccolato sono un dolce antico, tipico della Costiera Amalfitana, che si prepara nei giorni festivi d'estate, come Ferragosto. Un abbinamento che può apparire strano a prima vista, ma, una volta assaggiato, conquista tutti.
Pelare le melanzane e tagliarle a fette di circa mezzo centimetro. Friggerle in olio caldo e profondo, quindi asciugarle su carta assorbente. Battere bene gli albumi con lo zucchero, intingervi le fette di melanzane fritte e rifriggerle. Far scolare nuovamente su carta assorbente. Per la farcia, in una ciotola mescolare tutti gli ingredienti, sbriciolando a […]Questa torta è senza lattosio – perché non contiene burro o latte – ed è senza glutine, perché non ha tra gli ingredienti la farina. La possono mangiare davvero tutti.
In un pentolino scaldare l’olio con il latte di mandorla. Unire, fuori dal fuoco, tre quarti del cioccolato, mescolare e lasciare raffreddare leggermente. Aggiungere la crema di nocciole e amalgamare. In una ciotola, mescolare la farina di mandorle, la scorza grattugiata del limone verde, il lievito, il cacao e lo zucchero. Unire l’acqua e la […]No results available
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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