Cruditè, pasta, pesce al forno. E quello strano amore per il pomodoro senza pelle. Anche in fatto di cibo la leggenda del tennis Rafael Nadal - che ha da poco annunciato il suo ritiro dal mondo della racchetta dopo le finali di Coppa Davis a Malaga - si conferma un campione. Negli ultimi dieci anni, il suo amore per la cucina ha oltrepassato i confini di Maiorca e ha raggiunto a Roma, dove durante la settimana degli Internazionali il ristorante Le Tamerici si è trasformato nella sua seconda casa. «Da quando è venuto da noi per la prima volta nel 2012 non ci ha più lasciato», racconta al Gambero Rosso Giovanni Cappelli, chef e patron del locale. E sul suo addio al mondo del tennis commenta: «Credo che il ritiro sia arrivato nel momento giusto. A ogni cosa c'è sempre una fine, quindi massima serenità. Sono sicuro che lo rivedremo sui campi in una veste diversa ma sarà sempre Rafa».
Nadal e la passione per il buon cibo
L'amicizia tra i due è nata subito. «Appena arrivava a Roma la prima cosa che faceva prima degli allenamenti era chiamarci. Con lui, Toni (zio del campione e suo ex allenatore, ndr) e il suo staff si è creato davvero un legame speciale che si è rafforzato anno dopo anno. Sono persone molto umili. Al punto che oltre ad aver cucinato per lui, sono anche un amico e un motivatore», racconta Cappelli, che nella vita come in cucina conosce bene i gusti del campione. «Rafa adora il cibo e ama mangiare ad esempio il pomodoro spellato, la sua ossessione. Ha anche una grande passione per il pesce crudo e per quello cotto. Quello che però lo fa impazzire sono i carboidrati, da me mangia pasta a à gogo. È una persona a cui piace mangiare, degustare e anche cucinare», confessa.
La carriera da imprenditore
In effetti lo spagnolo è legato a doppio filo al mondo gastronomico e dell'hotellerie. Oltre ad essere un'amante del food e ad aver prestato in passato il volto per Bacardi, due anni fa Nadal ha aperto all'interno della sua Academy sportiva di Maiorca uno spazio gastronomico con il nome "Grand Slam", in riferimento ai ristoranti in cui il campione ha mangiato nel corso del torneo internazionale. Un ristorante in grado di ospitare fino a 600 coperti e con prezzi competitivi visto che nessun piatto supera i 20 euro. Si va dalla pasta fino al filetto di manzo alla griglia con purè di patate, passando per la poke di tonno, polpo e salmone.
La leggenda del tennis si è pure lanciato anche nella creazione di una lussuosa catena di alberghi. Poco più di un anno fa Rafa si è infatti affidato al gruppo spagnolo Melià per la creazione di una catena di hotel di lusso dal nome Zel, che il dialetto maiorchino significa "cielo". L'ennesimo business del campione che dopo aver appeso la racchetta al chiodo forse punterà sulla carriera da imprenditore.