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"Il vino dealcolato è la fine della civiltà occidentale, come le unioni gay". Il commento shock di Camillo Langone

Il giornalista del Foglio porta la questione no alcol alle sue estreme conseguenze, mettendo in relazione la crisi del cristianesimo con quella dell'occidente e del vino

  • 18 Dicembre, 2024

Il vino dealcolato come la fine della civiltà cristiana. L’immagine apocalittica è del giornalista e scrittore Camillo Langone che, dalle colonne del Foglio, si lancia in una solitaria crociata contro il nuovo che avanza, nella fattispecie il vino senza alcol. Dopo mesi di discussioni, l’approvazione del decreto che ne autorizzerebbe la produzione anche in Italia, è atteso per le prossime settimane (c’è chi spera anche prima di Natale). E se anche gli alfieri del mondo vitivinicolo – da Cotarella ad Antinori – hanno finito per dare il loro benestare, Langone, con il suo noto stile, porta la questione alle estreme conseguenze.

Il vino dealcolato come le unioni omosessuali

«Emmanuel Todd nel suo libro neospengleriano La sconfitta dell’Occidente vede la fine della nostra civiltà nella fine del cristianesimo e la fine del cristianesimo in tre fenomeni: estinzione del battesimo, esplosione della cremazione, riconoscimento delle unioni omosessuali», scrive Langone che poi aggiunge un quarto fenomeno: il vino dealcolato. Il motivo? Per spiegarlo il giornalista si lancia in una disamina del cristianesimo rapportato al culto di Dioniso, a partire dalla lettura di Walter Otto. «Grazie allo storico tedesco delle religioni – scrive Langone – ho capito che il vino, al contrario di quanto comunemente si crede, non è essenziale al culto di questo dio perché l’estasi dionisiaca precede l’ebrezza alcolica e non ne dipende. Il culto in cui il vino è essenziale è un altro, è, per via di eucaristia, il culto cristiano». Da qui la teoria secondo cui «La fine della nostra civiltà è nella fine del cristianesimo e la fine del cristianesimo è in quattro fenomeni: estinzione del battesimo, esplosione della cremazione, riconoscimento delle unioni omosessuali e vino dealcolato». Amen.

 

Il vino no alcol e la fine del cristianesimo

Di certo è innegabile che la simbologia cristiana trovi nella sfera vitivinicola un punto cardine: dal miracolo delle nozze di Cana al sangue di Cristo, il vino è un elemento sempre presente nei riti cattolici. Ma se le prime celebrazioni religiose dopo la riapertura della cattedrale di Notre Dam sono state accompagnate da un vino naturale, forse prima poi anche dentro la Chiesa ci sarà spazio anche per il vino no alcol (o per le coppie omosessuali). La civiltà occidentale ha ancora una speranza di sopravvivenza: evolversi.

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