Il 15 gennaio la capsula Dragon 2 della Space X, la nota agenzia di Elon Musk, di ritorno dalla Stazione Spaziale Internazionale si รจ tuffata al largo della Florida. Dal luogo di atterraggio alla stazione NASA di Cape Carnaval sono solo poche ore, dettaglio fondamentale quando si deve recuperare velocemente un carico che รจ stato oltre lโesosfera, a maggior ragione se si tratta, come nel caso specifico, di 12 bottiglie di Chรขteau Petrus 2000, Bordeaux rosso lasciate nello spazio a invecchiare per quattordici mesi.
Lโiniziativa รจ a firma della lussemburghese Space Cargo Unlimited ed รจ stata la spedizione inaugurale di un programma di sei lanci nei prossimi tre anni: due casse di uno dei vini piรน importanti al mondo deve essergli sembrato un rito di buon auspicio. Oltre alle bottiglie, vi erano anche 320 sezioni di vite, ma nonostante queste possano fornire dati piรน apprezzabili in ottica scientifica, la curiositร attorno alla notizia รจ focalizzata su cosa sia successo a quei nove litri di merlot e cabernet. Per scoprirlo รจ stata organizzata una degustazione alla cieca tra le bottiglie appena rientrate sulla Terra e altre dello stesso vino e ovviamente della stessa annata, affinate in modo tradizionale. La cronologia degli esami lascia intuire quello che sembra essere il vero interesse dellโiniziativa: capire e migliorare lโinvecchiamento del vino, partendo da un punto di vista โdegustativoโ. La rivista Decanter, che ha partecipato al tasting, ha rilevato come le differenze non fossero cosรฌ marcate, se non nella maggiore evoluzione โ in termini di aromi e tannini โ del โvino spazialeโ di circa due, tre anni rispetto allโaltro. Nessuna alterazione negativa, quindi, dalla missione. Dopo di questa sarร sottoposto a test e ricerche sperimentali.
In attesa di poter conoscere il verdetto completo dei critici, abbiamo provato a riflettere sulla questione raccogliendo un punto di vista chimico. โIl vino รจ un alimento estremamente complesso da testare essendo, dal punto di vista qualitativo, il risultato di un potente equilibrio di sapore, odore e colore. Complessitร non presente negli altri elementiโ, ci spiega la Dottoressa Cristina Puzzarini, astro-chimica dellโAlma Mater di Bologna e direttrice del centro inter-universitร STAR. โIl vino, dal punto di vista chimico-fisico, รจ un miscuglio omogeneo in cui i componenti sono mescolati in modo uniforme ma con qualcosa in sospensione. Il processo di decantazione non puรฒ aver luogo in presenza di microgravitร . La domanda รจ: qual รจ il ruolo di tale processo nella conservazione del vino?โ. Un primo fattore da analizzare รจ quindi lโassenza di gravitร , o meglio, la microgravitร : le microparticelle sospese nel vino, compresi i tartrati (quei piccoli cristalli bianchi che a volte si depositano sul fondo del tappo) che si formano nellโinvecchiamento, con il tempo si sedimentano nella bottiglia. Questo potrebbe non essere accaduto e sulla Terra si troverebbero ancora fluttuanti, con risvolti gustativi da interpretare.โNel vino le qualitร commerciali sono legate a parametri che vanno oltre il gusto, ma comprendono anche la sfera dellโolfatto e della vista; senza contare il ruolo che lโinvecchiamento gioca sulle sue qualitร โ.
Ecco il quesito fondamentale, totalmente concettuale e culturale. Si รจ infatti abituati a valutare vini invecchiati secondo alcuni paradigmi aspettati e desiderati. Ma questi โschemiโ sono stati costruiti sulla base di processi che risentono dellโazione della gravitร , ma non solo, sulle micro-particelle.
Sono ancora validi, o perlomeno utili, in una bottiglia che non ha dovuto subire le conseguenze, dirette o indirette, della forza di gravitร ? โRicordiamoci che dello spazio, sotto tutti i punti di vista, conosciamo molto poco e lo studio degli effetti combinati di microgravitร e radiazioni solari/cosmiche รจ ancora agli alboriโ. Vi รจ molta letteratura riguardo le reazioni concatenate dei vini sottoposti allโesame del tempo. Questo lato โvivoโ del sistema vino fa presumere che, alla mancanza di un anello della catena, questo potrebbe influenzare ben oltre la sua specificitร . Una previsione sicuramente interessante, che lo diventa ancor di piรน se si aggiunge la seconda variabile: le radiazioni.
โI raggi cosmici, tra cui le radiazioni solari, sono altamente energetici e ionizzanti. Nella terra vengono filtrati dallโozono, ma sono parzialmente fermati anche dal vetro comune. Nei composti organici la radiazione UV provoca reazioni chimicheโ. Capire cosa succede a un vino invecchiato in assenza di gravitร puรฒ essere uno spunto per approfondire il ruolo che essa ha sulla Terra. Il rapporto con i raggi cosmici, invece, sembra essere materiale ad hoc per studiosi e ricercatori, a meno che non si vogliano installare fin da ora cantine interplanetarie. โSe le radiazioni innescano una qualche reazione chimica nel vino, i prodotti di tale reazione potrebbero essere nocivi. Perรฒ รจ anche vero che le radiazioni hanno un effetto battericidaโ, specifica Puzzarini. Volendo quindi fantasticare su vigne eroiche sulle colline lunari o sulle piane marziane, dove lโatmosfera non filtra i raggi UV alla stregua di quella terrestre, gli astro-vignaioli dovranno quindi tenere conto del rischio di contaminazione ultravioletta. Ma sarebbero al riparo da fermentazioni batteriche indesiderate.
โLe radiazioni UV , inoltre, tendono a coinvolgere i cosiddetti cromofori, gruppi funzionali di molecole, che sono spesso responsabili della colorazioneโ, e dunque ci si potrebbe trovare di fronte a vini affinati poco piรน di un anno con una colorazione inedita, da rosso evoluto per intenderci.
Riassumendo, questo esperimento molto probabilmente non lascerร il segno alla vinificazione contemporanea, ma sicuramente, per la scienza, rappresenta un tassello in piรน che si va a sommare a dati raccolti con precedenti spedizioni di materia organica o colture batteriche. Con la particolaritร che la โsoluzioneโ vino รจ forse la piรน chimicamente complessa tra quelle sottoposte a questi esperimenti. โDa scienziata posso dire che qualsiasi dato รจ importante, anche se magari non subito. Mentre mi sembra ancora lontano il momento in cui si salirร su un razzo spaziale come su un aereo con un assistente di volo che ci serve un calice di vino. Ma forse Elon Musk non la pensa come me!โ. E qui entra in gioco lโaspetto commerciale. Prendendo come esempio la narrazione di โAbissiโ, lo spumante italiano invecchiato nelle profonditร del Mediterraneo, lโaffinamento in orbita potrebbe essere visto come leva esclusiva per la costruzione di valore e prestigio. E qualora qualcuno ne sentisse la necessitร , potrebbe essere presto accontentato.
a cura di Valerio Dussich
Prova del Master in Comunicazione, Food Marketing e Critica Enogastronomica della Gambero Rosso Academy Roma
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