Luce. Se dovessimo riassumere in un termine l’essenza della viticoltura atesina, probabilmente la parola luce è quella che meglio descrive questo territorio. Vigneti che distribuiscono a macchia d’olio nella piana Atesina a due passi dal trentino che rapidamente salgono fino a superare i 1000 metri di altitudine, esplorando altopiani come a Corniano o Appiano Monte, pendii soleggiati come a Mazzon, pianura calde e ghiaiose come a Bolzano o ancora le valli più scontrose, con i vigneti letteralmente strappati alle montagne come nelle valli Isarco e Venosta.
A far da protagonista assoluta, la luminosità cristallina che accompagna l’attività dei viticoltori che coltivano vigneti spesso estesi per poche migliaia di metri e che danno vita a una produzione che spazia dalle pochissime bottiglie delle aziende più piccole ai numeri più consistenti per le strutture cooperative e le aziende storiche.
A fronte della riconosciuta vocazione viticola della provincia e della competenza tecnica dei protagonisti, le aziende stanno cercando di dare un senso più fortemente territoriale ai propri vini, cercando di valorizzare quei binomi vitigno/vigneto che ne rappresentano la massima espressione enologica.
Ecco allora i Pinot Nero di Mazzon, i Lagrein di Gries, i Gewürztraminer di Söll, i Sylvaner della valle Isarco… un piccolo grande puzzle dove passo dopo passo cambiano condizioni di suolo, di clima, esposizione e , naturalmente, di vitigno coltivato.
Non è quindi un caso se fra i vini premiati di quest’anno gran parte di essi provenga proprio dal rispettivo territorio d’elezione, come per i Lagrein della Cantina di Bolzano, di Waldgries, di Muri e della Tenuta Kornell, esattamente come Elena Walch, la Cantina Tramin e Ritterhof hanno saputo valorizzare al meglio le migliori esposizioni dedicate al gewürztraminer.
Sempre più interessante la produzione spumantistica che ha in Kettmeir un punto di riferimento, ma bollicine prodotte con il metodo classico sono sempre più spesso protagoniste della produzione di molte realtà. Se il Pinot Nero quest’anno vede premiata solo la produzione della cantina Girlan, la Valle Isarco invece si risolleva dalla complicata vendemmia 2017 con una serie di etichette di valore assouto, dai Sylvaner di Peter Pliger e Günther Kerschbaumer al riesling dell’Abazia di Novacella. Il valore di questo territorio si misura ancor più su i vini pur che raggiungendo le nostre finali non sono però riusciti a conquistare il massimo risultato, una vero e proprio mare di vini squisiti e che rappresentano al meglio la zona viticola più a nord del Paese. Reklama: angl? kalba internetu
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