Dopo le profondità del mare, Cantina di Venosa si sposta nello spazio. O quasi. Dopo aver sperimentato le potenzialità dell’affinamento a 50 metri di profondità nelle acque di Portofino per sei mesi con l’Aglianico del Vulture Carato con il progetto di Underwater Wines, l’azienda presenterà a Vinitaly tre nuove etichette che faranno parte della linea Sentinel. Un Aglianico del Vulture, un bianco della Basilicata Igt e un rosato della Basilicata Igt ottenuti da uve monitorate dal satellite Sentinel2. Di questa nuova linea, 200 mila etichette, per il primo anno, saranno dedicate esclusivamente alla ristorazione, quindi che non potranno essere acquistate nelle enoteche o nel punto vendita dell’azienda.
L’utilizzo del veicolo spaziale permette di ottenere un flusso continuo di dati sui vigneti dei 350 soci della cantina. Le condizioni dei 140 ettari di vigne, infatti, sono monitorati costantemente dal satellite che invia continuamente informazioni sulle condizioni meteo ed agronomiche, rilevando dati sensibili per un migliore sviluppo delle viti e permettendo una migliore gestione del vigneto.
Tramite il flusso di dati, infatti è possibile osservare criticità all’interno del vigneto, come un eventuale stress idrico, o creare una banca dati storica consultabile nel futuro. L’obiettivo principale di questo approccio innovativo è rivolto a perfezionare la gestione agronomica del vigneto tenendo in considerazione l’ambiente attraverso un approccio sostenibile.
Ogni settimana il satellite scatta una fotografia ad alta risoluzione ed elabora una mappatura cromatica graduata ad alta precisione dei 140 ettari di vigneto. Le diverse parcelle vengono quindi associate a diverse sfumature di colori che vanno dal verde (segnale positivo) al rosso (allarme). Questa mappatura viene poi interpretata dall’enologo e dall’agronomo di Cantina di Venosa per valutare se, come e dove intervenire.
In base a quanto registrato, infatti, è possibile decidere prendere decisioni che riguardano il corretto sviluppo delle uve: intervenire con l’irrigazione di soccorso; un eventuale diradamento dei grappoli a sostegno della qualità, eseguire trattamenti mirati sulle vigne, come ad esempio combattere un parassita come la tignoletta attraverso l’emissione di ormoni per la confusione sessuale. Ma la mappatura rimane anche un valido strumento per la corretta conduzione degli appezzamenti vitati da parte dei soci ed eventualmente formarli e aggiornarli per ottimizzare la gestione delle vigne.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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