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Misure anticrisi in Nuova Zelanda: viticoltori costretti a rinunciare a parte del raccolto di Sauvignon Blanc

Troppi stock in cantina: i produttori della regione vitivinicola di Marlborough preferiscono non raccogliere tutta l'uva. E c'è chi ha già messo in vendita i vigneti

  • 20 Marzo, 2025

Dall’altra parte del globo è già iniziata la vendemmia. Una vendemmia abbondante, che sta costringendo le cantine di Marlborough ad una scelta fuori dal comune: non raccogliere tutta l’uva di sauvignon blanc, lasciandola piuttosto in pianta. La richiesta, secondo quanto riporta il sito di Radio New Zealand, arriva dai grandi wine maker che hanno chiesto ai produttori di adottare questa strategia per non appesantire le giacenze in cantina.

Giù l’export, su le giacenze

Nel 2024, infatti, le esportazioni di vino dalla Nuova Zelanda hanno registrato un calo del 12,2% a valore e del 13% a volume rispetto all’anno precedente. Un calo che si ripercuote soprattutto nella regione vitinicola di Marlborough, tra i principali produttori di Sauvignon Blanc (circa il 75%) della Nuova Zelanda. E l’abbondante raccolto di questo e degli anni precedenti non aiuta.
«Dobbiamo introdurre quei limiti per bilanciare domanda e offerta», è il punto di vista del direttore generale del gruppo Wine Marlborough, Marcus Pickens che, a Rnz, spiega come il vino invenduto della scorsa stagione stia occupando troppo spazio. Una situazione, a quanto pare, analoga al resto del mondo, Europa compresa.

Vigneti neozelandesi in vendita

A dire il vero, la pratica di non raccogliere tutta l’uva non è nuova, ma come spiega Mike Insley, il consulente vitivinicolo di Grape Sense: «Quest’anno la situazione è andata oltre». Conseguenza dei cambiamenti dei gusti e dell’incertezza geopolitica (Stati Uniti compresi). I primi effetti si vedono sul prezzo delle uve: «Nel 2023 la media del distretto era di poco superiore a 2400 dollari a tonnellata. L’anno scorso era di poco superiore a 2100 dollari a tonnellata e quest’anno siamo sui 1800 dollari. Un calo significativo nel giro di un paio di anni, tanto da spingere molti viticoltori a mettere in vendita i loro vigneti. Segno – conclude Insley – che le persone cercano di investire i loro soldi in altre iniziative».

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<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.

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