Non รจ certo unโannata ideale quella che stanno vivendo i viticoltori del centro-nord dellโItalia: maltempo frequente con grandinate, piogge abbondanti dalla primavera e in questa prima metร dโestate, costante diffusione di fitopatie, aumento dei costi di produzione per i continui interventi che le imprese vinicole stanno eseguendo nei vigneti (in particolare quelli a conduzione biologica), per tenere in piedi un 2024 che in molti non hanno esitato a definire ยซmolto difficileยป. Le stime sui volumi attesi a fine raccolta, a giudicare da quanto emerge nella seconda parte del sondaggio del settimanale Tre Bicchieri del Gambero Rosso tra alcuni dei piรน importanti Consorzi di tutela dei vini Dop e Igp, sono molto altalenanti rispetto a quanto rilevato un anno fa, quando il quadro era piรน omogeneo. In particolare, sono previste flessioni per Trentino, Gavi, Alto Adige e Franciacorta, stabilitร per Barolo e Barbaresco, in ripresa le quantitร per lโIstituto marchigiano tutela vini e per il Consorzio vini di Romagna, molta prudenza e contenimento dei volumi tra i big come Doc Prosecco e Doc delle Venezie, per i quali la 2024 sarร unโannata di consolidamento.
Altra faccia della medaglia di unโItalia divisa in due, lโarea centro-settentrionale manterrร , quindi, un profilo basso sul fronte produttivo, considerando sia complicanze del clima e sia un mercato asfittico non solo sul fronte interno ma anche sullโexport. Da un punto di vista generale, come รจ ormai evidente secondo lโopinione di diverse associazioni di categoria, potrebbe essere lโoccasione per rimettersi in equilibrio (anche se sarebbe meglio parlare di nuovo equilibrio) dopo un anno e mezzo di sofferenze per effetto sia della sovrapproduzione e sia della riduzione del potere dโacquisto delle famiglie che hanno tradito in parte la categoria. Ora, lโoccasione รจ buona, alla luce di giacenze di vino inferiori a un anno fa di oltre dieci punti percentuali (dati di Cantina Italia) e di prezzi di Dop e Igp che per tutta la campagna 2023/24, ormai in fase conclusiva, non sono decollati malgrado gli appena 38 milioni di ettolitri prodotti (dati Agea). Andiamo quindi sui singoli territori a capire qual รจ la situazione tra i Consorzi delle imprese del vino made in Italy, che guardano con apprensione gli sviluppi dei prossimi mesi.
Certamente, rispetto allo scorso anno, lโabbondanza di precipitazioni ha fatto dimenticare al Piemonte il problema della siccitร che, invece, rappresenta la grande incognita per le imprese del Centro Sud come rilevato nella prima parte del sondaggio del Tre Bicchieri, dello scorso 18 luglio. Quasi 690mila quintali di uve raccolte nel 2023, di cui 166mila di nebbiolo destinato a Barolo, per il Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani che in questo 2024, allo stato attuale, prevede volumi ยซin linea con lo scorso annoยป. Un inverno scarso di precipitazioni, anche nevose, e una primavera ricca di piogge hanno ยซscongiurato il pericolo siccitร , ma dallโaltro รจ stato indubbiamente un periodo, non ancora del tutto concluso, difficoltoso per la gestione del vigneto e il contenimento delle malattie fungineยป. La presenza di peronospora e oidio รจ maggiore del 2023, specialmente sui vigneti bio ยซanche se non preoccupanteยป. Per le Dop tutelate dal Consorzio guidato da Sergio Germano, che sta registrando un generale rallentamento negli ordinativi a causa della congiuntura globale molto incerta, lโinizio della raccolta รจ previsto intorno al 10 settembre per i bianchi, poi a seguire dolcetto e barbera per arrivare attorno al 10 ottobre, data di inizio presunta per i nebbioli.
Sarร difficile per il Consorzio vini Valle dโAosta replicare il record produttivo del 2023, quando furono raccolti oltre 26mila quintali di uve. In questโarea dellโestremo nord-ovest, tutto รจ andato bene fino a giugno quando, a causa delle abbondanti precipitazioni, un violento attacco di peronospora ha provocato danni in alcuni casi tra 40% e 50%, che porterร i volumi a scendere complessivamente tra 15% e 20% in questo 2024. Pochi danni in bassa Valle per la grandine, mentre permangono, ma sotto controllo, i focolai di flavescenza dorata. Vendemmia al via a metร settembre, secondo lโente di tutela, coi produttori che stanno aumentando le pratiche sostenibili (tra cui la riduzione di fitofarmaci e lโapplicazione del sovescio).
Annata difficile, secondo il Consorzio del Gavi, per lโelevata pressione delle patologie fungine a causa dellโandamento meteo avverso, che da metร febbraio (con una breve parentesi ad aprile) ha registrato lโarrivo di piogge frequenti. Prudenza sui quantitativi attesi (lo scorso anno furono 162mila quintali) ma ยซsicuramente ci sarร una riduzione di produzioneยป. Sul versante fitosanitario, al netto dei cronici problemi del mal dellโesca e della flavescenza dorata che interessano lโuva cortese, gli agronomi del consorzio piemontese segnalano sintomi di peronospora su foglia e qualcosa sullโuva, con gravitร differente; inoltre, sintomi sporadici di oidio ma ยซlโelevata umiditร presente nellโambiente lo rende molto pericoloso nel prossimo periodo: ci aspettiamo almeno sui vigneti sensibili la comparsa di sintomi diffusiยป.
Dopo due annata scarsissime sul fronte delle precipitazioni, lโAsti Docg benedice il cielo e le piogge, che hanno consentito di riportare le risorse idriche a livelli adeguati alle necessitร produttive. Gli 840mila quintali del 2023 potrebbero infatti risalire vicino al milione di quintali di uve equivalenti, sottolinea il Consorzio, a 700/750mila ettolitri di vino. Al momento, la raccolta potrebbe partire nellโultima settimana di agosto nelle zone piรน precoci dei quasi 10mila ettari di vigne coltivate a moscato dove, tra lโaltro, รจ in corso un progetto sperimentale per una certificazione Equalitas su un gruppo ristretto di aziende del territorio, su cui sviluppare un protocollo di lavoro da estendere poi a tutti i produttori.
I 330mila quintali di uve (e i 212mila ettolitri di vino) del 2023, sono una cifra record e il segno di unโottima annata per il Franciacorta Docg, che questโanno vedrร , con alta probabilitร , diminuire i volumi raccolti. Un rimbalzo tutto sommato atteso dai produttori bresciani. Secondo il Consorzio di tutela presieduto da Silvano Brescianini ยซsi stima un calo tra 20% e 30%ยป per questa vendemmia 2024. In un distretto in cui oltre metร delle imprese รจ biologico, la peronospora ha fatto danni, seppure contenuti, soprattutto perchรฉ tra aprile e giugno sono piovuti quasi 650 millimetri: vale a dire, il trimestre piรน piovoso dal 1997. Anche la grandine ha fatto la sua parte, sia il primo aprile sia il 9 giugno, con danni ยซintensi ma molto localizzatiยป nel centro est e nord est della Franciacorta.
Andreas Kofler, presidente del Consorzio vini Alto Adige, usa prudenza ma stima un possibile ribasso dei volumi di uve per il 2024: โSicuramente รจ un anno che sta mettendo alla prova i viticoltori. Le condizioni climatiche continuano a essere un poโ anomale ma in Alto Adige siamo abituati a gestire la situazione al meglio. Le piogge, soprattutto nel periodo della fioritura, sono state abbondanti e hanno portato alla comparsa, in alcuni casi, di peronospora e oidio, il quadro generale รจ perรฒ decisamente sotto controlloยป. Quindi, il prossimo mese e mezzo sarร decisivo: ยซSi puรฒ prevedere forse โ sottolinea Kofler โ che a causa delle basse temperature in primavera e delle abbondanti piogge ci sarร una riduzione nelle quantitร ยป. Nelle ultime due vendemmie la produzione รจ stata stabile intorno a 510mila quintali. La raccolta 2024 potrebbe slittare in avanti di qualche giorno rispetto alle medie. Ben 1.400 aziende aderiscono al protocollo Sqnpi.
Spostandoci nel vicino Veneto, la Doc Soave prevede un calo produttivo rispetto a un 2023 che aveva giร visto scendere i quantitativi a 588mila quintali di uve dai 630mila del 2022, soprattutto per lโincostanza e imprevedibilitร climatica che ha favorito alcuni fenomeni di colatura in fase di fine fioritura. Un inverno caldo ha favorito lโanticipo del germogliamento della garganega, poi rientrato in parte per lโarrivo delle piogge anche abbondanti fino a fine giugno. Dal punto di vista qualitativo, come fa sapere il Consorzio di tutela, lโannata รจ favorevole: ยซ La buona fertilitร delle gemme e un ottimale ingrossamento degli acini, grazie alla disponibilitร idrica, dovrebbe permettere di ottenere uve sane, con buona maturazione tecnologica e con un giusto equilibrio tra zuccheri ed aciditร ; uve quindi potenzialmente ottimali alla vinificazioneยป. Il lato fitosanitario vede in difficoltร i produttori biologici alle prese con botriti e peronospora. In regresso la flavescenza dorata.
Volumi in linea col 2023 (a 934mila quintali) e raccolta al via verso il 5 settembre per i vini della Valpolicella, realtร veneta da oltre 60 milioni di bottiglie. Il Consorzio guidato da Christian Marchesini lo scorso anno aveva messo a riposo per Amarone e Recioto circa 417mila quintali di uve. In questo 2024, la stima รจ analoga. Da un punto di vista fitosanitario si registrano danni da fitopatie limitati a situazioni particolari ยซsoprattutto sui vigneti biologiciยป. La buona notizia รจ che a fine campagna il Consorzio vedrร un incremento di circa il 10% dei vigneti sostenibili: oggi lo รจ uno su quattro. Il mercato, infine, registra una stabilizzazione del calo dellโimbottigliato per Amarone e Ripasso, mentre รจ positivo il riscontro per la Doc Valpolicella.
Un trimestre aprile-giugno tormentato da continue piogge su valori quasi record nellโultimo trentennio e costante stato di allerta che sta dando parecchio filo da torcere ai viticoltori della Docg Conegliano Valdobbiadene. Tra le Colline del Prosecco, le precipitazioni hanno tuttavia favorito un buono stato di salute delle uve: i grappoli sono spargoli proprio a causa di una riduzione dellโallegagione che รจ favorirร la salubritร degli acini. Il Consorzio evidenzia le differenze degli effetti delle piogge a seconda delle tipologie di suolo: piรน evidenti in quelli piรน pesanti con effetti anche sulle dimensioni degli acini, mentre nei suoli piรน sciolti e ricchi di scheletro non ci sono state conseguenze. Pertanto, il calo produttivo sarร ยซpiรน accentuato sui suoli argillosiยป. La produzione รจ attesa a +4 per cento rispetto a un 2023 che ha superato un milione di quintali. Raccolta al via il 15 settembre con ยซil 42% dellโarea รจ giร certificata Sqnpi, percentuale destinata a raggiungere il 100% entro il 2029ยป e con uno sguardo al mercato, che nel primo semestre ha segnato una media di -4,6 per cento.
Imprese della Doc Prosecco messe ยซa dura provaยป per le abbondanti e frequenti precipitazioni in primavera e prima parte dellโestate. Fondamentale il supporto tecnico dei bollettini regionali che hanno consentito di limitare i danni da peronospora e di ridurre anche la flavescenza dorata. ยซCi sono i presupposti per ottenere una produzione 2024 interessante dal punto di vista qualitativo e coerente con le rese massime da disciplinareยป, afferma lโente presieduto da Giancarlo Guidolin. I volumi attesi sono simili al 2023, ovvero 6 milioni di quintali (nel 2022 furono 7,6 mln): ยซVogliamo garantire gli imbottigliamenti e la stabilitร del valore delle produzioni fino al 31 dicembre 2025ยป. Intanto, tra gennaio e giugno gli imbottigliamenti registrano un +3,6%, di cui +1,8% di Prosecco Doc e +27,4% di rosรฉ. Nella seconda decade di agosto, nel maxi distretto che guarda alla sostenibilitร coi protocolli Sqnpi ed Equalitas, questโanno si staccheranno pinot e chardonnay, mentre per lโuva glera si andrร alla prima settimana di settembre.
La grande Doc Delle Venezie, che ha in pancia il Pinot Grigio del nord-est, nel 2023 ha perso il 5% a causa di piogge e grandine. Nel 2024, lโumiditร che non รจ di certo mancata ha favorito alcune manifestazioni di peronospora ma ยซnon al punto da condizionare lo stato di salute e qualitativo delle uveยป, fa sapere il Consorzio guidato da Albino Armani. Alla luce del contesto generale di mercato, che vede nel complesso una tenuta delle vendite, i livelli produttivi di un grande vigneto da 27mila ettari, in tre regioni (Veneto, Trentino, Friuli-Venezia Giulia), saranno gestiti secondo criteri di flessibilitร . Nel 2023, sono stati imbottigliati 1,6 milioni di ettolitri e nel primo semestre il dato รจ stabile, con un lieve incremento (+2%) del vino certificato.
Clima mediamente piรน freddo della media in Trentino soprattutto a maggio e a giugno. E molto piovoso: da inizio anno, sono stati registrate precipitazioni per 804 mm di pioggia, il valore piรน alto mai misurato (lโestremo precedente era 772 mm nel 1926) e solo il mese di aprile ha avuto una precipitazione totale inferiore alla media storica. Maggio, invece, ha superato ogni record con 296,4 millimetri. Il risultato, sul fronte fitosanitario, รจ che lโestrema piovositร ha favorito ยซnotevolmente lo sviluppo della peronospora della viteยป. Attualmente, fa sapere il Consorzio vini del Trentino, lโapplicazione del disciplinare di produzione integrata provinciale (Sqnpi, che interessa ben 5.500 aziende) ha permesso una difesa ยซgeneralmente efficace e, nei vigneti trattati, le macchie di peronospora si concentrano soprattutto nella giovane vegetazione in crescita, mentre i grappoli risultano essere sani, e anche in questo caso il danno medio รจ trascurabile. Su test non trattati, invece, sono ben visibili forti infezioni anche a carico dei grappoli, a testimonianza della forte pressione della malattiaยป. La stima sui volumi della vendemmia 2024 รจ attesa inferiore tra 10% e 15% rispetto al 2023 (i quintali furono 1,2 milioni).
Produzione inferiore tra 5% e 10%, rispetto ai 92mila quintali del 2023, per la Doc Collio e possibilitร di ulteriori cali per i vigneti biologici. In sintesi รจ il bilancio pre vendemmiale del Consorzio di tutela presieduto da David Buzzinelli e diretto da Lavinia Zamaro. Febbraio e marzo con temperature sopra la media e precipitazioni abbondanti, germogliamento anticipato rispetto alla media (oltre 15 giorni), ma lโabbassamento termico di metร aprile (10-12 ยฐC in meno rispetto al periodo precedente) ha rallentato lo sviluppo vegetativo e, in alcune situazioni di fondovalle, ha provocato lievi danni da gelo. Una primavera molto piovosa (tra aprile e maggio sono caduti tra 180 e 360 mm di pioggia in 21 giorni) ha favorito ยซnumerose infezioni di peronospora, che hanno portato a completa distruzione il testimone non trattato (le parcelle a cui non sono stati applicati fungicidi; ndr) al 25 giugnoยป. La diffusione del patogeno รจ risultata superiore alla media, in particolare nei vigneti bio. A inizio luglio, una grandinata ha interessato diverse localitร del Collio (Zegla e Giasbana), con danni da lievi a intensi. Non si segnalano marciumi correlati e ยซil prossimo mese sarร determinante per la qualitร della vendemmia 2024ยป.
Nel 2023, per il Consorzio vini di Romagna guidato da Roberto Monti i segni meno sui volumi furono parecchi, e in doppia cifra negativa per la gran parte delle tipologie, tranne lโIgp Rubicone che tenne a galla lโintera denominazione. Questโanno, si prevede una ripresa di circa il 10%, grazie a uno stato fitosanitario del vigneto ยซgeneralmente molto buonoยป. Le piogge di maggio e giugno hanno favorito le infezioni di peronospora ยซcomunque ben controllate dai viticoltoriยป. Determinante lโandamento climatico delle prossime settimane sulla possibile diffusione di attacchi botritici. Capitolo grandine: qualche ยซepisodio consistente ma abbastanza circoscritto ha fortemente compromesso la produzione delle aree interessate, ma non in modo tale da incidere significativamente sula produzione totaleยป. Lโinizio della raccolta รจ previsto con le varietร precoci (pinot grigio) il 12 agosto; per il sangiovese si attende, invece, il 10 settembre.
Il bilancio dellโIstituto marchigiano tutela vini รจ la prova dellโestrema variabilitร di questa annata. Secondo i tecnici dellโImt, presieduto da Michele Bernetti, lโannata 2024 non presenta particolari problemi legati a fitopatologie o altro genere di problematiche. La situazione nella terra del Verdicchio รจ definita ยซnotevolmente differente rispetto allo scorso anno. Ci troviamo โ spiega Bernetti โ in un regime moderatamente siccitoso e del tutto opposto. A parte qualche grandinata molto localizzata tra maggio e metร giugno, non sono stati rilevati problemi meteorologici particolari. Preoccupa, invece, la temperatura elevata attuale che potrebbe impattare sulle quantitร da raccogliere nelle prossime settimaneยป. Insomma, un angolo di meridione al centro-nord Italia, con una produzione attesa del 20% superiore rispetto ai 240mila quintali di uve raccolti nel 2023.
In conclusione, se una simile situazione โ con piogge record e fitopatie dilaganti al Centro-Nord e siccitร al Centro-Sud โ fosse capitata a parti invertite, lโItalia si sarebbe probabilmente ritrovata in una condizione drammatica come quella vissuta nel 2023, con appena 38 milioni di ettolitri di vino prodotti e intere regioni a bussare alle porte del Masaf per gli indennizzi da calamitร . A giudicare da quanto raccolto in questa seconda parte del sondaggio pre vendemmiale del settimanale Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il settore vitivinicolo nazionale sembra avere le risorse per gestire i rischi di questโannata 2024, che potrebbe riportare โ siccitร al sud permettendo โ lโItalia verso livelli intorno ai 45 milioni di ettolitri. Il limite dei 50 mln โ ormai รจ noto โ รจ pericoloso per tanti motivi, primo tra tutti il rischio sovrapproduzione a fronte di consumi in stagnazione ed export non brillante. Anche alla luce di quanto sta accadendo in Francia, dove lโestirpazione รจ realtร , lโItalia non puรฒ certamente permetterselo.
<<<< Questo articolo รจ stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.
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