Notizie / Vino / Una cantina piena di mammut. Storia della singolare scoperta austriaca

vino&archeologia

Una cantina piena di mammut. Storia della singolare scoperta austriaca

Singolare scoperta per il produttore austriaco Andreas Pernerstorfer che si è imbattuto nei resti dell'animale preistorico durante i lavori di ristrutturazione. E non è la prima volta che accade

  • 06 Giugno, 2024

Singolare scoperta in una cantina austriaca della regione di Krems nella bassa Austria. Delle ossa di mammut sono emerse durante i lavori per la ristrutturazione, nel comune di Gobelsburg. Si tratta della più importante scoperta di questo genere da ben oltre un secolo, secondo i ricercatori dell’Accademia nazionale delle scienze. Il sensazionale ritrovamento è avvenuto durante i lavori in un’azienda di proprietà di Andreas Pernerstorfer, che si è imbattuto in queste grandi ossa sparse sul proprio terreno e immediatamente si è rivolto agli esperti dell’Accademia nazionale delle scienze. A quel punto sono partiti gli approfondimenti.

La datazione tra 30mila e 40mila anni

A partire da metà maggio, sono stati ritrovati diversi strati di ossa di mammut che, per gli archeologi Thomas Einwögerer e Hannah Parow-Souchon (dell’Istituto archeologico austriaco), che stimano un’età dei reperti tra i 30mila e i 40mila anni. Considerata la mole del materiale a disposizione, potrebbe trattarsi di resti di almeno tre differenti mammut. «Una tale densità nella stratificazione ossea è rara», ha spiegato Hannah Parow-Souchon, responsabile degli scavi. Ma non è la prima volta che un viticoltore si imbatte in un ritrovamento del genere. Accadde nel 2007 anche in Italia, presso il castello di Poggio alle mura, all’interno dei possedimenti di Castello Banfi, a Montalcino (Siena). A uscire allo scoperto furono i resti di una balenottera fossilizzata, battezzata poi Brunella.

Nella stessa regione di Krems, 150 anni fa e sempre in una cantina, furono ritrovati uno strato di ossa e manufatti in selce, fossili e carbone. Allora, gli edifici interessati furono completamente sgomberati. Per i ricercatori, le informazioni contenute in questo scavo del 2024 potrebbero aiutare a capire meglio come gli uomini dell’età della pietra cacciassero questi grandi animali, antenati degli elefanti. I tre scheletri, infatti, potrebbero essere di mammut uccisi dall’uomo durante una fase di caccia. I ricercatori sono ancora al lavoro, fa sapere l’Accademia, e tutto il materiale fossile andrà consegnato al Museo di storia naturale di Vienna, dove inizierà il restauro, attraverso i fondi dell’Ufficio federale dei monumenti.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE...

<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.

Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri,
il settimanale economico di Gambero Rosso

Corsi per Appassionati

Corsi per Professionisti

University

Master

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati