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Igt Toscana: d'ora in poi sarà solo al femminile. E arriva anche la versione spumante

La Giunta regionale approva le nuove regole di produzione: eliminato il termine "Toscano" e via libera alle bollicine sia Metodo classico sia Charmat

  • 12 Dicembre, 2024

Non più “Toscano o Toscana” ma soltanto al femminile. Cambiano le regole di produzione per i vini Igt regionali con l’obiettivo di valorizzare non tanto l’aggettivo ma il sostantivo. Il via libera alle modifiche al disciplinare è arrivato il 2 dicembre dalla Giunta guidata da Eugenio Giani: «Il solo termine ‘Toscana’ contribuirà a rafforzare l’identità e la qualificazione del vino della denominazione e – spiega il governatore – aiuterà il consumatore a comprendere correttamente la provenienza geografica del vino. Il nome ‘Toscana’ è divenuto nel tempo un marchio di grande importanza a tutti i livelli, non solo nell’ambito della produzione vitivinicola, ed è proprio il nome della regione ad essere riconosciuto sia a livello nazionale sia internazionale». Il vino, come ha sottolineato il direttore del Consorzio vino Toscana Igt, Stefano Campatelli,  farà riferimento al solo termine geografico «per rafforzare la territorialità. Si tratta del principale elemento comune su cui i vini Igt devono puntare «perché le tipologie possono essere diverse e prodotte con vitigni diversi». Per Cesare Cecchi, presidente dell’ente di tutela, si tratta del primo passo per incrementare il valore del prodotto.

Le stime sui volumi dello spumante

L’altra importante novità per i 380 iscritti al Consorzio Igt è l’introduzione della tipologia spumante, nella versione Metodo Classico (rifermentazione in bottiglia) e Metodo Martinotti o Charmat (rifermentazione in autoclave). Nel disciplinare, la tipologia sarà sia “Spumante” sia “Spumante di qualità“. All’interno della Igt Toscana, che conta 13mila ettari con una produzione di ben 95 milioni di bottiglie medie annue (in parte derivanti anche da un declassamento di alcuni vini Dop), si è sviluppata sia la produzione di vini spumanti sia quella dei “Rosso frizzante” (altra novità approvata), provenienti dalla lavorazione dei vitigni coltivabili in Toscana. La stima dei tecnici del Consorzio sui volumi attesi col nuovo disciplinare è compresa tra 1 e 1,5 milioni di bottiglie per il metodo Martinotti e tra 0,5 e 1 milione di bottiglie per il Metodo Classico.

L’iter del nuovo testo

Il parere positivo della Regione è già stato trasmesso al Masaf, che – come di consueto – esaminerà la pratica e definirà la stesura del testo del disciplinare e le norme transitorie. Successivamente, alcune delle nuove norme passeranno al vaglio e all’approvazione definitiva della Commissione europea a Bruxelles. «L’introduzione di spumanti e vini frizzanti all’interno della denominazione – ha dichiarato Stefania Saccardi vicepresidente e assessora all’Agroalimentare – considerato l’aumento della domanda sul mercato interno e su quello internazionale, rappresenta un notevole impulso alla crescita delle aziende viticole toscane che avranno l’opportunità di incrementare la produzione e allo stesso tempo di diversificare l’offerta dei prodotti».

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<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.

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