Settima edizione al via per la Banca nazionale delle terre agricole (Bta), che mette in vendita 428 terreni per complessivi 11.416 ettari. Dal 31 maggio è possibile effettuare le manifestazioni di interesse. I terreni, come fa sapere il ministero dell’Agricoltura, possono essere consultati sul sito internet dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea).
La Banca delle terre agricole è uno strumento istituito da Ismea per favorire la riorganizzazione e il rilancio dell’agricoltura italiana, promuovere la creazione di imprese agricole e valorizzare il territorio. Accessibile gratuitamente dagli utenti interessati all’acquisto, che possono prendere visione delle schede tecniche con la descrizione dei terreni in vendita e inviare la propria manifestazione di interesse. «Restituiamo alla produttività appezzamenti di terreno abbandonati e incolti – ha dichiarato il ministro Francesco Lollobrigida – garantiamo un’opportunità professionale ai nostri giovani che vogliono lavorare nel settore ma hanno difficoltà a reperire terreni e investiamo nell’innovazione».
Rientrano nel campo di applicazione della procedura di vendita attraverso la Bta i terreni Ismea che soddisfano precise condizioni: terreni su cui è stata pronunciata una sentenza di risoluzione contrattuale, passata in giudicato; terreni per i quali è stata annotata l’attestazione di inadempimento contrattuale; terreni per i quali è stato stipulato un atto di risoluzione consensuale su istanza motivata dell’assegnatario oppure terreni per i quali è intervenuto un provvedimento definitivo di revoca/decadenza dalle agevolazioni. La Banca delle terre può essere alimentata sia con i terreni derivanti dalle operazioni fondiarie realizzate da Ismea, sia con i terreni appartenenti a Regioni, Province Autonome o altri soggetti pubblici, anche non territoriali, interessati a vendere, per il tramite della Banca, i propri terreni, previa sottoscrizione di specifici accordi con Ismea.
<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.
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