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Tremate, tremate. I trattori son tornati

Il movimento degli agricoltori si rimette in strada e fonda un consiglio unitario per coordinare i presidi locali. Obiettivo: chiedere a Masaf e Regioni lo stato di crisi

  • 06 Febbraio, 2025

Stanno tornando. E si sono già rimessi in strada, ma con una diversa organizzazione. Il movimento dei trattori, protagonista dell’inverno 2024 di clamorose proteste in tutta Europa e anche in Italia, è pronto a una nuova serie di mobilitazioni. Alcune sono già state messe in campo, come quella in Campania sull’autostrada tra Santa Maria Capua Vetere e il paese di Capua dello scorso 3 febbraio, mentre altre sono in programma, come quella annunciata a Roma il prossimo 5 marzo. L’obiettivo di quest’azione collettiva è chiedere il sostegno ai rispettivi Comuni (nelle circa dieci regioni coinvolte finora), l’intervento delle amministrazioni regionali e del Ministero dell’Agricoltura, per arrivare a uno «stato di crisi del settore agricoltura e pesca», che conduca a misure straordinarie del Governo.

La richieste del movimento

La novità di questo 2025 è la creazione di un consiglio unitario per la mobilitazione (annunciata ufficialmente negli ultimi giorni di gennaio) che mette assieme e coordina molte delle piccole sigle che avevano organizzato i presidi un anno fa. Tra queste ci sono Riscatto agricolo, Altragricoltura, Coordinamento agricoltori e pescatori italiani (Coapi). Tra i vari punti critici e richieste ci sono una moratoria per la ristrutturazione dei debiti per le piccole e medie aziende; il blocco delle importazioni selvagge nei settori più esposti alla concorrenza sleale e al dumping; il potenziamento delle misure sul prezzo minimo nei campi ed equità e trasparenza nei rapporti commerciali; un’iniziativa forte per risolvere le crisi ambientali (siccità, alluvioni, fitopatie, invasione di animali selvatici). Oltre ad aver lanciato una petizione popolare rivolta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad aver scritto direttamente alla premier Giorgia Meloni, gli agricoltori hanno chiesto un incontro al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che un anno fa li aveva ricevuti negli uffici del dicastero di Via XX settembre.

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<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.

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