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Tre bicchieri

Per Masi Agricola inizio d'anno complicato: nel primo trimestre giù ricavi e margine lordo

Conti trimestrali 2024 a 14,6 milioni di euro, in calo di oltre il 15% per il gruppo quotato in Borsa. Vini veneti particolarmente in sofferenza, soprattutto Amarone, Ripasso e Valdobbiadene

  • 23 Maggio, 2024

Il calo dei volumi trascina in basso il fatturato e il margine lordo (ebitda) di Masi Agricola. La società presieduta da Sandro Boscaini e quotata all’Euronext growth Milan di Borsa italiana ha registrato ricavi per 14,6 milioni di euro nel primo trimestre 2024, in calo del 15,7 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa, mentre l’ebitda è a 1,8 milioni di euro contro i 3 milioni del primo trimestre 2023, soprattutto per uno spostamento del mix-prodotto dai top wine ai classic wine, ma anche per un aumento di costi collegati a contenziosi giudiziali. Il gruppo, lo ricordiamo, ha anche dovuto affrontare un braccio di ferro legale con l’ex socio Renzo Rosso, patron di Diesel, chiuso poi con un accordo tra le parti.

Il caro vita riduce la capacità di spesa

L’esame dei ricavi consolidati, nella relazione approvata dal consiglio di amministrazione di Masi, evidenzia una riduzione generalizzata dei consumi di vino nei vari mercati (le Americhe perdono oltre il 18% in valore, l’Italia l’8%), principalmente per la minore capacità di spesa dei consumatori. Il trimestre, inoltre, ha visto proseguire il trend di de-stocking iniziato a fine 2022 da parte della rete distributiva, con gli operatori che stanno cercando di comprimere gli stock, a causa della riduzione dei consumi e per le incertezze geopolitiche mondiali. In crescita anche l’indebitamento netto, passato da 16 mln a 27,3 mln di euro per diversi fattori: il saldo dell’acquisto dell’azienda agricola Casa Re, in Oltrepò Pavese, la stagionalità del business e maggiori investimenti netti.

Vini veneti particolarmente in sofferenza

In questo contesto, i vini veneti, come sottolinea Masi Agricola, stanno soffrendo in misura superiore al mercato: «Gli imbottigliamenti diffusi dai Consorzi parlano chiaro: Ripasso -19%, Amarone -20% e Valdobbiadene -20%», indica la società nella nota trimestrale. Infine, i vini di fascia premium e ultrapremium risultano «maggiormente penalizzati di quanto non siano quelli entry level». Da segnalare il miglioramento dei conti in aprile, con un incremento dei ricavi in doppia cifra, che ha ridotto il calo cumulato rispetto al precedente esercizio.

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