Il disciplinare di produzione rappresenta la normativa cardine dei vini a Denominazione di Origine e Indicazione Geografica che, oltre a proteggere il nome, riconosce un’identità territoriale e specifiche caratteristiche qualitative del prodotto. Tale documento deve contenere una serie di informazioni quali, per esempio, il nome della denominazione di origine o indicazione geografica, l’indicazione della/e varietà e tipologie di vino, la delimitazione della zona di produzione, le condizioni ambientali di produzione, le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche, le regole sull’etichettatura e confezionamento, gli elementi che mettono in evidenza il legame con il territorio nonché il nome e i riferimenti dell’organismo di controllo (…). Le procedure che portano alla nascita di un nuovo disciplinare di produzione e quelle di modifica sono complesse e devono seguire un iter normativo che prevede una prima fase a livello nazionale e una seconda a livello comunitario.
Recentemente, c’è stato il riconoscimento della protezione di due nuove denominazioni: Emilia-Romagna Doc e Terre Abruzzesi/Terre d’Abruzzo Igt, nonché la pubblicazione della proposta di nuovo disciplinare di produzione «Cirò Classico» Docg, ormai al vaglio della Commissione europea. Il Masaf ha pubblicato, inoltre, la proposta di modifica unionale del nome della denominazione di origine protetta «Castelli di Jesi Verdicchio Riserva» in «Castelli di Jesi» e del relativo disciplinare di produzione. Infine, la Commissione europea ha pubblicato la comunicazione di approvazione di una modifica ordinaria al disciplinare di produzione “Monreale” Doc. Le modifiche apportate sono diverse come, ad esempio, la cancellazione di varie tipologie di vino, l’introduzione della menzione vigna e dell’unità geografica più ampia “Sicilia”.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda alle BANCHE DATI GIURIDICHE Vite e Vino e Denominazioni di Origine di Unione Italiana Vini, a cura del Servizio Giuridico dell’Unione Italiana Vini.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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