Finito il primo trimestre si cominciano a tirare le prime somme di questa campagna 2024/25 appena iniziata. Si può fare una sintesi del vino nel suo complesso e dei singoli segmenti che lo compongono che, come sempre, hanno dinamiche differenti perché – ormai è evidente – non esiste un mercato del vino ma i mercati dei vini. Come prima cosa da notare, vi è la lieve flessione dei listini rispetto al luglio 2024; mentre, facendo il confronto con i primi tre mesi della campagna precedente, si hanno incrementi importanti sui vini comuni e delle flessioni sui vini Dop.
Nel segmento da tavola, i listini sono partiti ad agosto con 20 centesimi all’ettogrado in meno rispetto a luglio sia nei bianchi che nei rossi, per poi recuperare solo in parte in ottobre, quando è entrato più nel vivo il mercato anche sui vini della nuova campagna. Rispetto ai primi tre mesi della campagna 2023, invece, gli aumenti sono a due cifre soprattutto nei bianchi da tavola. Situazione analoga nei vini Igp, anche se con una dinamica più soft e con incrementi rispetto allo scorso anno intorno al 4 per cento. Comunque, anche nelle Igp i listini sono scesi rispetto a luglio soprattutto in Abruzzo, Lazio e in Puglia ma limitatamente ai bianchi. Situazione opposta in Sicilia, dove si registrano aumenti sia nei bianchi che nei rossi.
Qualche movimento si evidenzia anche tra i vini Dop, sebbene il vero andamento di mercato si rileva nella sua interezza a inizio anno e non a inizio campagna. In ogni modo, il confronto rispetto al primo trimestre della campagna scorsa segna una flessione, a differenza di tavola e Igp, ed è negativo anche il paragone congiunturale. Da luglio ad ora, piccole flessioni si sono avute soprattutto sui rossi a partire da Piemonte dove sia Barolo che Barbaresco cedono il passo, ma anche su qualche Barbera c’è il segno meno. Anche in Toscana ci sono delle piccole variazioni negative su Chianti e Brunello di Montalcino. Nei bianchi, invece, si evidenzia qualche rialzo nel Prosecco Doc e anche nel Conegliano Valdobbiadene, mentre tra i fermi pesa anche l’aumento della Dop Delle Venezie Pinot grigio. È, comunque, un mercato ancora molto in divenire, senza una tendenza delineata e comunque con molte differenze anche all’interno dello stesso segmento.
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