Opportunità straordinaria per il vino dei Colli Euganei, soprattutto dal punto di vista enoturistico. L’inserimento del territorio della provincia di Padova nella lista Unesco come Riserva mondiale della biodiversità è un traguardo importante a cui il sistema vitivinicolo ha dato il proprio contributo. Il Consorzio di tutela dei vini Colli Euganei ha sostenuto sin dagli inizi, come parte attiva, la candidatura. «La nostra viticoltura è espressione di biodiversità – ha spiegato il presidente Gianluca Carraro – basti pensare che qui si coltivano oltre 30 diversi vitigni». I vigneti del Parco dei Colli Euganei occupano un areale di oltre 3mila ettari, prevalentemente su suoli di origine vulcanica, che le imprese, come fa sapere il Consorzio, coltivano con tecniche a basso impatto, contribuendo a preservare centinaia di forme di vita animali e vegetali, con un’attenzione all’ambiente e il rispetto dei vincoli paesaggistici: «I produttori a gestire le acque, i boschi e il suolo: un ruolo fondamentale oggi alla luce dei cambiamenti climatici che, sempre più frequentemente, si manifestano in modo evidente». La candidatura era stata avanzata nel settembre 2023, in un documento in cui tra le caratteristiche dei Colli Euganei si evidenziavano lo spettacolare paesaggio con ben 81 colline vulcaniche di altezza variabile da 300 a 600 metri nella Pianura Padovano-Veneta. Tra queste, il Monte Venda (la collina più alta della regione), oltre a centri termali e a una rigogliosa pianura agricola con numerosi uliveti e vigneti.
La notizia è arrivata durante la 36esima sessione del comitato coordinatore del programma Mab (Uomo e biosfera) Unesco, ad Agadir, in Marocco. Per il presidente dell’ente parco, Alessandro Frizzarin, non si tratta di un punto di arrivo, ma «uno step intermedio per cambiare e proteggere il nostro territorio». L’area complessiva che diventa Riserva della biosfera occupa 34mila ettari di superficie e coinvolge il territorio dei 15 Comuni del Parco regionale dei Colli Euganei. Sono inoltre presenti 8 habitat di interesse comunitario (4 di importanza prioritaria) e 44 habitat di specie e biotipi unici, dai tipici vegri (terreni aridi, improduttivi e sassosi) alle preziose zone umide. In Italia, il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a 20 siti (tra cui Monte Grappa e Delta del Po). La rete delle Riserve mondiali Mab Unesco conta 748 siti di cui 20 in Italia. Sono aree in cui lo sviluppo eco-compatibile si unisce a un ambiente vivibile. Grazie ai Colli Euganei, il Veneto tocca nel complesso a 18 riconoscimenti Unesco (record nazionale): nove siti patrimonio materiale, cinque immateriali (Arte delle perle di vetro, Tocatì, Transumanza, Muretti a secco, Opera lirica), quattro riserve Mab (Po Grande, Delta del Po, Monte Grappa e, appunto, Colli Euganei).
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