Ecco i vini che quest’anno hanno ottenuto i Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida Vini d’Italia di Gambero Rosso.
La Basilicata è una delle più belle e meno conosciute regioni del Bel Paese. Tracciare un bilancio delle degustazioni di quest’anno della regione è un po’ come guardare una foto di qualche anno fa, che con il tempo diventa sempre più sbiadita e sfocata. Ci spieghiamo meglio: nonostante le grandi potenzialità date da terroir e uve tipiche, i nostri assaggi da un po’ di tempo ci restituiscono un’immagine abbastanza statica della regione. Sicuramente il fulcro dell’enologia lucana è il comprensorio del Vulture, che ha una millenaria vocazione alla produzione di grandi vini, grazie anche alla presenza dell’aglianico, il vitigno principe della regione. Qui si concentrano la maggior parte delle aziende recensite, ma fatalmente anche qui la pattuglia di testa non fa che aumentare il distacco con i diretti inseguitori. Cinque i vini premiati, con una ventina di etichette selezionate per le nostre degustazioni finali sono di per sé ottimi risultati, il problema è che la regione potrebbe esprimere molto di più.
D’altronde realizzare vini competitivi sul mercato italiano ed internazionale richiede oltre che un terroir vocato e belle vigne anche cantine attrezzate, grandi professionalità e investimenti importanti in promozione, cose che non sono sempre alla portata dei vignaioli di questa regione. Fatalmente poi un mercato non brillante si riflette sulle uscite dei vini, che spesso vengono tenuti in cantina troppo a lungo rispetto a denominazioni che escono sul mercato con annate più fresche – ovviamente parliamo dei rossi – e vini più smaglianti. Ciò detto vi invitiamo caldamente a visitare queste terre. Rimarrete sorpresi dalla bellezza dei paesaggi, dal calore umano che troverete, dalla ricchezza del patrimonio artistico diffuso, dall’opulenza della tradizione gastronomica e dai suoi vini.
L’Aglianico del Vulture è a buon diritto uno dei grandi rossi italiani, ma ci arrivano segnali confortanti dal Materano, dove pian piano stanno emergendo realtà davvero interessanti, e dal comprensorio del Grottino di Roccanova. Molte aziende sono organizzate per l’ospitalità, ma è ancora troppo poco: è anche su questo che si gioca la partita dello sviluppo futuro del settore. Ancora una volta complimenti a Elena Fucci, a Cantine del Notaio, a Terre degli Svevi-Re Manfredi, a Terra dei Re e a Donato D’Angelo che presentano dei vini dal taglio impeccabile che non temono confronti con nessuno dei grandi rossi italiani. La regione dei due mari merita davvero un viaggio “coast to coast”.
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