In una terra vocata per i vini bianchi da un’annata siccitosa come il 2022 ci si sarebbe potuti aspettare vini pesanti, con poca acidità e vivacità, ed invece le nostre degustazioni hanno dimostrato il contrario. È vero che molti dei Tre Bicchieri assegnati quest’anno sono frutto di vendemmie precedenti, e che l’eccellenza è stata raggiunta con periodi di affinamento più o meno lunghi, ma comunque ben sei vini della vendemmia 2022 hanno ottenuto il massimo riconoscimento.
Tre provengono dal Collio, e questo non fa certo notizia, sono il Friulano di Mario Schiopetto, la Malvasia di Doro Princic e il Sauvignon di Tiare (quest’ultimo al decimo traguardo consecutivo. Chapeau!). Un altro fa parte della denominazione Friuli Colli Orientali, il Friulano di Torre Rosazza. Il Carso risponde con la Malvasia Dileo di Castelvecchio che eguaglia il risultato della scorsa edizione; poi c’è il Pinot Bianco dei Vigneti Le Monde che ormai da molti anni rende onore al Friuli occidentale.
Quelli già citati sono tutti vini prodotti da monovitigno ma ben dodici sono dei blend. Il Collio Bianco ha raccolto quattro allori con il Broy di Collavini, il Fosarin di Ronco dei Tassi, il Luna di Ponca di Borgo Conventi e il Col Disôre di Russiz Superiore. Il Friuli Colli Orientali risponde col Biancosesto della Tunella, con I Fiori di Leonie della linea Myò di Zorzettig e con il Pomèdes di Scubla. Poi ci sono il mitico Vintage Tunina di Jermann, il Rosazzo Terre Alte di Livio Felluga, il Desiderium della linea I Ferretti della Tenuta Luisa e l’Eclisse de La Roncaia.
A concludere l’elenco dei premiati ci sono il Pinot Bianco Santarosa del Castello di Spessa, il Pinot Grigio Gris di Lis Neris, il Sauvignon Vieris di Vie di Romans e il Friulano Vigne 50 Anni di Le Vigne di Zamò. Infine, sono tre i vini ottenuti da fermentazione con macerazione della buccia, i cosiddetti “orange wine”: il fascinoso Collio Chardonnay Riserva ’18 di Primosic in quel di Oslavia sul Collio goriziano, poi la Malvasia di Skerk e la Vitosvka Collection di Zidarich, ambasciatori del Carso. Chiude la rassegna un eccellente vino rosso: Vigna Petrussa ci ha proposto uno Schioppettino ’19 di straordinaria eleganza, a dimostrazione del potenziale anche rossista di questa regione e delle sue uve tradizionali, come il refosco dal peduncolo rosso, il tazzelenghe ed il pignolo. Aspettatevi belle sorprese nei prossimi anni…
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