Negli ultimi giorni si è parlato spesso della cantautrice Rose Villain, che ha aperto i concerti dei Coldplay a Roma allo Stadio Olimpico. La rapper italiana, dopo l’esperienza sanremese con il singolo Click Boom, ha lanciato un altro pezzo Come un tuono, featuring Guè Pequeno, che sta spopolando in radio. Il singolo, uscito a fine marzo di questo anno, ha tutte le potenzialità per essere uno dei tormentoni dell’estate 2024, tanto per il ritmo che mescola bachata e hip hop, quanto per il testo che richiama nomi, marchi, artisti conosciuti a livello popolare appiccicati in una canzone che vorrebbe raccontare il sentimento iniziale di un innamoramento. Parliamo di nomi noti come Bellucci (l’attrice), Fiorucci e Gucci (marchi di moda), o ancora Sorrentino (il regista), Einaudi (il compositore) nei versi che recitano: “E io sento Einaudi quando ti muovi sopra me, Dipingi con le mani, io rinasco come Venere” e ancora “Sono in un Sorrentino quando tu mi parli” e poi “Tu sei bella, Bellucci; Ho preso fiori, Fiorucci; Sono più G di Gucci”.
Il senso è quello di paragonare l’amato o la sua crush (come direbbe la generazione Z) a qualcosa di sublime, di elevato, e il risultato è spiazzante: si chiamano in causa riferimenti come il Sassicaia, la Malvasia o Bottura, e nei versi Rose Villain canta: “Sai di tre stelle, Bottura” e poi “Come Sassicaia, sempre mi ubriachi” e ancora “Il cuore in avaria, mala mia malavita, Malvasia”. Riferimenti liberi, ritmati, lanciati nell’aere con lo stesso criterio alla base di un matrimonio di sapori tra un Cabernet di Napa e un carciofo spinoso della Sardegna. La trasgressione di ubriacarsi con un Sassicaia è per pochi ma illuminante; anche il sapore delle stelle di Bottura è un’immagine che colpisce nel segno. Poi trovano spazio anche alcuni classici del repertorio, ben stigmatizzati dall’imitazione della Gialappa’s, come la fedina sporca, manca solo un riferimento alla criminalità di Los Angeles. Chissà se questi riferimenti alti al cibo e al vino (soprattutto) possono essere il motivo per spingere la generazione Z a googlare e capire di cosa si sta parlando, anche se di alcol, questa generazione, non ne vuole manco sentire parlare!
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