Torna al femminile la guida della Fivi. Il dopo Lorenzo Cesconi, che non si è ricandidato, si chiama Rita Babini, vignaiola romagnola che è stata nominata presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti. Negli ultimi due mandati, la presidente Babini, che con suo marito gestisce la sua azienda agricola Ancarani a Oriolo dei Fichi (Faenza), è stata segretaria nazionale dell’associazione che, prima di Cesconi (che ha scelto di fare un passo di lato per dedicarsi a famiglia e azienda), è stata guidata da Matilde Poggi.
Sarà un mandato con obiettivi ambiziosi. Tra questi, come spiega la stessa Babini, c’è il riconoscimento della figura giuridica del vignaiolo. In Italia, scriveva la Fivi nel 2023, non esiste una definizione giuridica della figura del “Vignaiolo” e questo «fa sì che il termine possa essere usato nei contesti più diversi, spesso a casaccio». Tra gli altri obiettivi ci sono quelli della rappresentatività nei Consorzi di tutela, così come la semplificazione e unificazione dei controlli alle imprese vitivinicole: «A questi obiettivi di carattere nazionale – afferma la neo presidente – si uniscono sfide talvolta ancora maggiori a livello europeo, che ci vedono già coinvolti oggi e che cresceranno ulteriormente nei prossimi anni. Vogliamo poter vivere dignitosamente del nostro lavoro e garantire che il nostro mestiere esista ancora domani».
Con 7 consiglieri uscenti confermati e 8 consiglieri al primo mandato, Fivi si conferma un’associazione «capace di trovare il giusto equilibrio tra rinnovamento e continuità». Per il triennio 2025/28, col voto di oltre 800 vignaioli e vignaiole da tutta Italia, sono risultati eletti in Consiglio: Rita Babini (Romagna); Clementina Balter (Trentino), Ludovico Maria Botti (Lazio); Fabio de Beaumont (Campania); Camillo Favaro (Piemonte); Francesco Mazzone (Puglia); Pietro Monti (Piemonte); Ninive Pavese (Valle d’Aosta); Désirée Pascon Bellese (Veneto); Andrea Pieropan (Veneto); Stefano Pizzamiglio (Emilia Romagna); Carmela Pupillo (Sicilia); Valeria Radici (Lombardia); Alessandro Starrabba (Marche) e Stefan Vaja (Alto Adige). Confermata la collettiva al Vinitaly e i due eventi: il Sabato del vignaiolo (10 maggio in vari territori) e il Mercato dei vini Fivi(dal 15 al 17 novembre a BolognaFiere).
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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