La Coldiretti denuncia un nuovo tentativo di annacquamento del vino da parte dell’Europa. Il documento della Presidenza del Consiglio dei ministri Ue, nell’ambito del Trilogo sulla Pac, in cui si affronta la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini, secondo quanto reso noto dal sindacato, contiene una proposta in cui si autorizza l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a Do. Il risultato è che “viene permesso di chiamare ‘vino’ un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di trattamento invasivo, che interviene nel processo di trasformazione dell’uva in mosto e, quindi, in vino”. Il presidente Ettore Prandini parla di inganno legalizzato per i consumatori: “L’introduzione delle dealcolazioni parziale e totale come nuove pratiche enologiche rappresenta un grosso rischio e un precedente pericolosissimo, che metterebbe fortemente a rischio l’identità del vino italiano e europeo, anche perché la definizione ‘naturale’ e legale del vino in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua”.
Finora, nell’ambito del Trilogo, ricorda il responsabile vino di Coldiretti, Domenico Bosco, il compromesso era basato sulla distinzione tra categorie di prodotto e non vi era una modifica delle pratiche enologiche. “Ora l’approccio viene ribaltato, mettendo a rischio i disciplinari di Dop e Igp. Ricordo” sottolinea “che per quei prodotti esiste già un Regolamento sulle bevande a base di prodotti vitivinicoli, ed è trasparente nei confronti del consumatore. E che tale impostazione aprirebbe la strada anche al rischio sofisticazioni”. A livello politico, il confronto sull’Ocm unica è in corso e il testo può essere modificato. Si profila un acceso confronto.
a cura di Gianluca Atzeni
Questo articolo è tratto dal settimanale Tre Bicchieri del 6 maggio 2021 – Gambero Rosso
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