Si chiama Portami a casa, la proposta lanciata dal presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella per rispondere alle preoccupazioni di ristoratori e clienti rispetto al nuovo Codice della Strada di Salvini che inasprisce le sanzioni legate al consumo di alcol.
Non si tratta, però, di navette o auto private messe a disposizione dei consumatori (come il nome sembrerebbe suggerire), ma di un’iniziativa che già alcuni mettono in atto: portare a casa la bottiglia non finita. Una sorta di doggy bag in chiave vitivinicola. Nello specifico, spiega una nota di Assoenologi, «I produttori di vino forniranno ai gestori, assieme alle bottiglie, le shopper dedicate, brandizzate con il marchio della tenuta o della cantina e con lo slogan Portami a Casa. Al termine della cena, se la bottiglia non è stata consumata completamente, il gestore del locale offrirà al cliente la possibilità di riporla nella shopper e portarla a casa. Il cliente potrà così godere del vino in un momento successivo, senza rischi e senza sprechi». Basterà a non far crollare i consumi di vini fuori casa, come già denunciato da più di un ristoratore?
«Speriamo che la proposta venga recepita correttamente da tutte le famiglie vinicole e dai gestori dei locali. Se la sicurezza alla guida è prioritaria, dobbiamo porre la massima attenzione anche ai mercati del vino. Tutelarli ne va della sopravvivenza di migliaia di produttori e di un indotto economico che non possiamo permetterci di perdere – spiega Cotarella, che però prova, poi – allineandosi alla posizione di Matteo Salvini – a minimizzare, puntando il dito contro gli allarmismi: «Il nuovo Codice della strada – rispetto alle vecchie norme – non apporta alcuna modifica ai limiti del tasso alcolemico e quindi quello che era consentito bere prima, è consentito anche oggi. Gli allarmismi che si sono scatenati nelle ultime settimane sono probabilmente figli della scarsa conoscenza delle nuove norme e forse anche un po’ strumentali».
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