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È morto Paolo Camozzi, il gigante buono dell'Oltrepò Pavese

Se n'è andato a 40 anni il vice curatore della guida Slow Wine, stroncato da un malore improvviso. Il ricordo del Gambero Rosso

  • 04 Aprile, 2024

Lutto nel mondo del vino: mercoledì 3 aprile è venuto improvvisamente a mancare Paolo Camozzi, vice curatore della guida Slow Wine. Coordinatore della Lombardia, è stato un degustatore di lungo corso per Slow Food nonostante la giovane età. Ha dedicato una vita alla cultura del vino, con garbo e competenza. Dodato di una dote di decisamente poco comune nel settore: l’umiltà. Laureato presso l’Università degli studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo (CN), era docente di corsi sul vino, organizzatore di eventi, progettista presso la Fondazione Adolescere di Voghera. «Insegno ad appassionarsi al vino con leggerezza e consapevolezza. Dietro ad un bicchiere c’è tanto, molto di più di ciò che appare, raccontava in un’intervista nel 2022. «Il principio alla base è “conoscere aumenta il piacere”. I corsi non devono perdere il legame con il piacere, con la curiosità di attivare i sensi e riconoscere se stessi nel bicchiere», proseguiva.

Grande Anima

Tra le varie mansioni in campo enogastronomico, è stato buyer e food manager presso Cortilia, l’e-commerce milanese di prodotti agricoli di qualità a filiera corta. Da anni trasferito nell’amato Oltrepò Pavese, lo ricordiamo come collega appassionato, schivo, misurato, grande conoscitore e appassionato del territorio e della realtà contadina. «L’avevamo soprannominato Grande Anima, era il suo nome di battaglia guadagnato sul campo, e queste due parole dicono tanto della nostra stima e amicizia per lui», scrive il collega Giancarlo Gariglio. Per noi è sempre stato prezioso confrontarsi con le sue idee e valutazioni, in un confronto sereno e rispettoso. A tavola si scherzava spesso sul fatto che non ingrassasse mai: «Perché tutto si distribuisce su due metri di altezza», rispondeva. Lascia la compagna Annalisa Sivieri, impegnata anch’essa con l’Università di Pollenzo, e i tre figli Pietro, Giorgia e Cecilia. A tutti loro vanno le condoglianze e l’abbraccio del Gambero Rosso.

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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

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