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I migliori Santa Maddalena dell'Alto Adige in 6 etichette secondo il Gambero Rosso

Tra i vini dell'Alto Adige che hanno ottenuto i Tre Bicchieri o i Due Bicchieri Rossi, essendo arrivati in finale durante le degustazioni per la guida Vini d'Italia 2024 del Gambero Rosso, sei sono Santa Maddalena. Scopriteli qui

  • 05 Marzo, 2024

In un mondo come quello del vino, in cui nulla si ripete in modo uguale anno dopo anno, il tessuto produttivo della provincia di Bolzano si segnala per la consapevolezza con cui i produttori stanno affrontando le nuove sfide. Sfide che non riguardano solo il cambiamento climatico o l’improvvisa volatilità dei mercati, ma soprattutto la gestione del territorio, lo sviluppo delle sue potenzialità e il passaggio da una produzione che soddisfa le richieste del cliente ad una che valorizza il legame fra i molti vitigni coltivati e le esposizioni che ad essi meglio si adattano.

Questa rinnovata consapevolezza ha portato le aziende più piccole a specializzarsi sulla vocazione dei propri vigneti, come perfettamente evidenziato dalle aziende cittadine o dalle più lontane realtà della Valle Isarco e, parimenti, le strutture cooperative a riservare le selezioni migliori solo ai vitigni che meglio si adattano al loro territorio.

La schiava, a dispetto della superficie vitata che si riduce di anno in anno, mette in luce Santa Maddalena e Lago di Caldaro di grande precisione stilistica, con i primi giocati più sulla ricchezza e la maturità, i secondi più sulla finezza e l’agilità. La schiava è di gran lunga l’uva rossa più diffusa del Trentino Alto Adige. Il nome suggerirebbe una origine slava o addirittura rimanderebbe ad un antico sistema di allevamento in cui era legata a un albero “tutore” e quindi “schiava”. Dato che nei paesi dell’area tedesca è nota come trollinger, che potrebbe essere una corruzione di “tirolinger”, non è da scartare l’ipotesi che sia una varietà autoctona del Sud Tirolo. Esistono diversi cloni di schiava (vernatsch in Alto Adige), tra i quali la schiava grossa (grossvernatsch) è la più diffusa. La grande popolarità di questo vitigno è dovuta alla sua resistenza e alla grande produttività. Entra nella composizione di quasi tutti i vini rossi da uvaggio della regione, ed è vinificata pressoché in purezza nelle Doc Lago di Caldaro, Alto Adige Schiava e Santa Maddalena.

I migliori Santa Maddalena dell’Alto Adige

Qui ci concentriamo sui sei Santa Maddalena che hanno ottenuto i Tre Bicchieri o i Due Bicchchieri Rossi, essendo arrivati in finale durante le degustazioni per la guida Vini d’Italia di Gambero Rosso 2024

Il Santa Maddalenda Classico 2022 di Pfannenstielhof Johannes Pfeifer, che ha ottenuto i Tre Bicchieri, è intensamente profumato di ciliegia, lampone e spezie, con una sottile e fresca vena balsamica sullo sfondo. All’assaggio esprime tutta la piacevolezza della tipologia in un sorso sapido e di beva trascinante. Johannes Pfeifer conduce l’azienda nella zona di Rencio, pochi ettari adagiati sul margine del Renon che degradano in direzione delle sabbie che lambiscono il corso dell’Adige. Sono trascorsi quasi 2 secoli da quando la famiglia Pfeifer ha acquisito il maso e oggi come allora sono presenti nelle vigne solo schiava e lagrein. Anna e Veronika affiancano il lavoro dei genitori Johannes e Margareth, per una produzione che riesce a domare l’esuberanza del lagrein e rispettare la delicatezza della schiava.

Il Santa Maddalena Classico 2022 della Tenuta Ansitz Waldgries, premiato per il miglior rapporto qualità prezzo della regione, profuma di rosa e frutto selvatico che ritroviamo in un sorso succoso e di beva inarrestabile. Christian Plattner è alla guida dell’azienda da tempo: si tratta di meno di una decina di ettari, distribuiti principalmente stelle colline del Santa Maddalena, dove le attenzioni sono destinate a schiava, lagrein, moscato rosa e, in misura minore, nella zona di Appiano, dove trovano dimora pinot bianco e sauvignon. Nei vigneti dedicati al Santa Maddalena gradualmente Christian sta reimpiantando i cloni storici della schiava, che donano maggior grinta e tensione al sorso.

Al naso i profumi del Santa Maddalena Heilmann 2021 di Erbhof Unterganzner Josephus Mayr rivelano maturità e ricchezza, ma in bocca il vino cambia passo, mettendo in luce un profilo slanciato e dinamico. Le vigne all’imbocco della valle Isarco godono del caldo clima della conca bolzanina, salvo rinfrescarsi velocemente mano a mano che si risalgono i pendii che delimitano la valle stessa. Qui il maso Unterganzner passa di Mayr in Mayr dalla metà del 1600 e da circa trent’anni spetta a Josephus il compito di gestirlo. Circa una decina di ettari di vigneto costituiscono la piattaforma viticola di proprietà che si estende dalle sponde dell’Isarco alle più alte colline di Kampenn, per una produzione che ha nella schiava e nel lagrein i suoi punti di forza.

Il Santa Maddalena Cl. Huck am Bach 2022 di Cantina Bozen offre profumi di marasca e rosa canina che ritroviamo in un sorso sapido, succoso e di beva trascinante. La cantina di Bolzano è il fulcro attorno al quale ruota l’attività di più di 200 famiglie, custodi appassionate e attente di un territorio che spazia dalla conca di Bolzano all’imbocco della Valle Isarco e ai pendii più ripidi e alti del Renon. Ogni vitigno trova così il suo posizionamento ideale, potendo contare su suoli, esposizioni e condizioni climatiche molto diverse fra loro, per un raccolto che ormai proviene da 350 ettari di vigneto. Ampio spazio è dedicato a tutti i vitigni della regione, ma il posto d’onore rimane tradizionalmente per la schiava e il lagrein.

Il Santa Maddalena Hub 2021 di Untermoserhof Georg Ramoser è giocato sulle note di piccoli frutti rossi maturi e erbe fini che si manifestano ancor più nitide nel sorso succoso e appagante. L’azienda della famiglia Ramoser si adagia in uno dei luoghi più iconici del vino altoatesino, la collina di Santa Maddalena. Alle porte di Bolzano, questa dolce collina si staglia nitida fra il cielo e il Renon, ricoperta di vigne fino alla sommità da tempo immemore, lasciando spazio unicamente a una manciata di cantine. Qui schiava e lagrein da sempre occupano i vigneti di casa Ramoser, una manciata di ettari cui vanno aggiunti piccoli appezzamenti in territorio d’Oltradige, dove trovano dimora uve bianche e i bordolesi.

Il Santa Maddalena Premstallerhof  2022 della Tenuta Hans Rottensteiner esprime nei profumi tutta la fragranza e la finezza aromatica della schiava mentre in bocca rivela corpo solido e sostenuto più dalla sapidità che dalla spina dorsale acida, per un risultato tutto da bere. La storia dell’azienda Rottensteiner comincia nel secondo dopoguerra per volontà di Hans, ma il rapporto della famiglia con la viticoltura e i vini del territorio ha radici ben più profonde. Al timone da oltre vent’anni ci sono Hannes e la moglie Judith, che seguono tutte le fasi produttive dalla campagna alla bottiglia e, accanto a loro, gli altri membri della famiglia non mancano di far sentire il loro sostegno. La produzione può fare affidamento su quattro masi di proprietà e la preziosa collaborazione di oltre 50 viticoltori che forniscono uve alla cantina.

A. A. Santa Maddalena Cl. V. Premstallerhof 2022 – Tenuta Hans Rottensteiner

> Scopri i vini Tre Bicchieri 2024 regione per regione

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