La Sicilia sta esprimendo, e non da ora, uno straordinario dinamismo che l’ha portata ad occupare posizioni di rilievo sul mercato italiano e su quello internazionale. Ma se la grande affermazione di vini siciliani, la “sicilian renaissance” di qualche anno fa era trainata dai rossi, Nero d’Avola in primis, negli ultimi anni abbiamo visto un ritorno in grande stile dei bianchi.Più della metà dei premi, infatti, quest’anno va a bianchi di gran classe, da uve autoctone, complessi, profondi, capaci di evolvere nel tempo, ma anche irresistibili alla beva.
Ovviament i rossi tengono le posizioni, e gli 11 premiati sono vini di carattere, ricchi, longevi ma buonissimi anche da giovani. Il comparto dei vini “naturali”, se così vogliamo definirli, qui nell’isola è un pieno fermento, e offre una serie di etichette che oltre ai requisiti di rito si presentano impeccabili e ben eseguiti anche nel bicchiere del degustatore più esigente… come non premiarli? La ragione è probabilmente nel fatto che si è affacciata alla ribalta una nuova generazione di professionisti di vigna e di cantina preparatissima tecnicamente, ma che ha ben chiari ideali e obiettivi. Una combinazione che non può fallire.
Quasi due terzi dei Tre Bicchieri per la guida Vini d’Italia 2024 del Gambero Rosso sono andati a bianchi e a rossi (e ad un rosato) delle vigne dell’Etna. Ancora una conferma della straordinaria vocazione di questo terroir che ogni anno riesce a sorprenderci con assaggi memorabili. Ma è tutta la Sicilia che cammina spedita sulla via della qualità, in ogni stile, in ogni zona, quali che siano le dimensioni delle aziende, dalla grande cooperativa al piccolo vignaiolo artigiano o il produttore blasonato noto a livello internazionale.
Qui ci concentriamo sui due vini rosati siciliani che hanno ottenuto rispettivamente i Tre Bicchieri e i Due Bicchieri Rossi 2024 sulla guida Vini d’Italia di Gambero Rosso. Protagonisti sono i vitigni nerello mascalese per l’Etna Rosato e il pinot nero per l’etichetta di Cusumano.
Con l’Etna Rosato de Aetna 2022 di Terra Costantino, la cantina, tra i pionieri dell’agricoltura biologica sull’Etna, ha conquistato finalmente il suo primo Tre Bicchieri per la forte coerenza con cui da sempre i Costantino producono vino senza scorciatoie e compromessi. Il de Aetna Rosato 2022 profuma di rose, ciliegia, pesca e lampone, timo e basilico; fresco e salino, si apre bene in bocca in equilibrio tra frutto e acidità, spinto da una leggera quanto vivace tannicità che ne aumenta la piacevolezza di beva.
Fabio Costantino, ecologista convinto e vignaiolo appassionato, rappresenta l’ultima generazione di una famiglia che coltiva la vite e produce vino sul versante sud dell’Etna sin dal 1699, come testimonia la data scolpita all’ingresso del coevo palmento di Contrada Blandano, a Viagrande. Palmento in uso sino a qualche anno fa, quando è entrata in funzione la nuova cantina ipogea, climatizzata naturalmente grazie alle tecniche e ai materiali bioarchitettonici con cui è stata progettata e costruita
Ottimo il Ramusa Tenuta Ficuzza 2022 di Cusumano, pinot nero. A Piana degli Albanesi i Cusumano hanno impiantato diversi ettari di pinot nero, in parte utilizzato per il loro metodo classico, in parte per un rosato. Si tratta appunto del Ramusa che nella versione 2022 brilla per l’ampiezza e la nitidezza del ventaglio aromatico che spazia dai frutti di bosco rossi alle erbe di montagna e per la freschezza della beva, resa ancora più piacevole dal frutto bilanciato da una leggera tannicità. Dall’inizio dell’avventura nel mondo del vino, primi anni del Duemila, Alberto e Diego Cusumano hanno avuto ben chiaro che la stella polare sarebbe dovuta essere la Sicilia e i suoi territori, interpretati in modo attuale, elegante, addirittura “semplice”; i vini, pertanto, avrebbero rivelato il legame fra cultivar e singoli terroir, esaltando bevibilità, modernità e piacevolezza di ogni etichetta. Era un progetto vincente, e ha reso Cusumano un brand isolano dal successo internazionale.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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