Nessuno di noi dimentica ciò che è successo in Romagna quelle terribili sere di maggio in cui le alluvioni hanno distrutto strade, allagato case, portato allo sfollamento di persone e devastato vigne. Ma ci piace ancor di più ricordare l’ottimismo, la forza e la voglia di fare dei romagnoli, così come vogliamo ricordare – e sottolineare – i risultati raggiunti in campo vitivinicolo.
Per noi è la regione vitivinicola rivelazione dell’anno: il lavoro sulle 16 sottozone del Romagna Sangiovese sta dando i suoi frutti, i vini sono sempre più centrati in seno a finezza ed eleganza e il territorio sta venendo fuori nel migliore modo possibile. Il Trebbiano è il vitigno più coltivato in assoluto e siamo convinti possa essere una varietà su cui puntare, non solo per i vini più semplici o come base spumante, ma anche per delle belle selezioni di vigna. Ottimi risultati anche per l’Albana, frutto del particolare vitigno omonimo, che si presta a diverse e affascinanti vinificazioni.
Qui ci concentriamo proprio sull’Albana di Romagna di cui abbiamo premiato con i Tre Bicchieri due ottime espressioni sulla Guida Vini d’Italia 2024 di Gambero Rosso. Una è la versione 2021 dell’Albana Secco Codronchio della Fattoria Monticino Rosso davvero ben fatta. Albana in purezza che vede un passaggio in barrique e acciaio e che si presenta al naso con profumi salmastri e iodati, note di ribes bianco e cenni di limone verde. Al palato è polposo, un vino bianco dotato di una bella spina dorsale acida, salino e un finale prolungato e appagante in cui emergono sentori di erbe aromatiche e sfumature agrumate.
L’altra è l’Albana Secco Vitalba 2022 dell’azienda Tre Monti, creata da Sergio Navacchia negli anni ’70: ai figli Vittorio e David ha lasciato il compito di valorizzarla al meglio, obbiettivo raggiunto visto gli assaggi che ci vengono proposti negli ultimi anni. L’Albana Vitalba ’22 debutta al naso con un bagaglio aromatico variegato con cenni floreali di ginestra e camomilla, quindi fruttato di agrumi come cedro e mela cotogna. All’esame gustativo si mostra di bella pienezza, con dinamismo eccellente e finale pulito e persistente.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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