La Barbera d’Asti è uno dei vini più noti del Piemonte e sono varie le interpretazioni di grande livello qualitativo. Qui, però, vi parliamo di un’etichetta che alla bontà unisce un prezzo davvero contenuto e per questo l’abbiamo premiata per il miglior rapporto Qualità Prezzo del Piemonte.
Vinchio e Vaglio Serra sono due comuni del Monferrato, in provincia di Asti, noti in passato per un’accesa rivalità, in parte superata proprio grazie alla fondazione di questa cantina cooperativa, che, in ricordo dei fatti, ha nello statuto la regola che le due cariche più importanti, Presidente e Vice-presidente siano divise tra i due paesi.
Vigneti nel Monferrato
L’azienda Vinchio Vaglio nasce alla fine degli anni ’50, quando 19 viticoltori decisero di unire le loro forze per produrre vino ed essere più competitivi sul mercato: da allora la cantina ha continuato a crescere e oggi i soci sono 200, una grande famiglia costituita da vignaioli che si prendono cura di un vigneto di oltre 500 ettari.
Nonostante i numeri importanti, l’azienda ha mantenuto sempre molto alta l’asticella della qualità, soprattutto per quanto riguarda il vitigno di riferimento della zona, la barbera, declinata in svariate versioni. I due comuni citati nel marchio aziendale ospitano il grosso degli impianti, ma una quota rilevante si distribuisce anche tra Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Mombercelli e Nizza.
La produzione dell’azienda è piuttosto versatile e conta su una cinquantina di vini, una gamma densa di sfumature varietali e territoriali in grado di dimostrare la capacità espressiva e dinamica dei vitigni locali coltivati con passione e premura dagli agricoltori associati.
Tra le tante etichette proposte abbiamo trovato davvero efficace la Barbera d’Asti Superiore I Tre Vescovi ’22, un rosso offerto a un prezzo così competitivo che non potevamo non assegnargli il Premio Regionale Qualità Prezzo del Piemonte nella guida Berebene 2025 del Gambero Rosso. Le botti da 75 ettolitri in cui il rosso sosta per circa un anno dona sfumature vagamente speziate a un profilo olfattivo che mette in luce profumi di frutti di bosco e macchia mediterranea. Il palato è coerente, sapido e succoso, perfetto per essere goduto in tavola al fianco di primi piatti a base di corposi sughi di carne.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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