Quando parliamo dei Colli Orientali del Friuli, facciamo riferimento a una striscia di territorio del Friuli Venezia Giulia lunga una sessantina di chilometri e larga non più di quindici, in cui i vigneti poggiano perlopiù su terreni marnoso-calcarei ma con climi che talvolta differiscono anche in modo sensibile. Nella zona più a sud, infatti, l’Adriatico svolge la sua azione mitigatrice; in quella più a nord, invece, il clima risente della vicinanza dell’arco Alpino. In una posizione baricentrica tra le due sorge l’azienda fondata da Roberto Scubla nel 1991.
Si tratta di uno dei tanti casi di cambio-vita che troviamo nel mondo del vino. Roberto, infatti, prima di cedere alla passione per le vigne e per il vino, coltivata fin da ragazzo, lavorava in banca. Poi l’incontro con un casolare semi-dismesso, sulle colline della Rocca Bernarda, nel territorio di Ipplis, ha fatto scattare la scintilla: l’acquisto dei vigneti prima e il restauro della struttura poi, hanno portato alla creazione di quella che attualmente è una delle aziende più in forma dei Colli Orientali del Friuli.
Oggi quel rustico è un caseggiato di pregio dal punto di vista architettonico, circondato da un’atmosfera bucolica. La cantina è stata integrata da una sala per le botti completamente interrata, che gode di una temperatura fresca e costante. La particolare conformazione delle colline circostanti facilita l’ingresso della bora che, oltre a garantire una ventilazione costante, consente l’appassimento naturale delle uve di verduzzo disposte su graticci all’aperto sotto una tettoia.
Nonostante la vocazione della zona sia quella bianchista, Roberto non tralascia la produzione di rossi molto interessanti. Nei 12 ettari vitati coesistono, infatti, refosco, merlot, cabernet sauvignon accanto a una palette ampelografica piuttosto ampia di bacche bianche: friulano, malvasia, ribolla gialla, sauvignon, pinot bianco; non mancano riesling renano e verduzzo, uve utilizzate per la produzione di grandi vini dolci.
FCO Pinot Bianco ’23 – Roberto Scubla
Lo stile dei vini di Roberto Scubla è improntato a pulizia gustativa e nitore aromatico. Caratteristiche che si riscontrano anche nel FCO Pinot Bianco ’23, Coltivate sui classici terreni marnosi della zona, le uve per la sua realizzazione vengono raccolte a mano e, dopo la pigiatura e la fermentazione, il vino rimane in acciaio per altri otto mesi. Questa lavorazione permette di far rimanere intatte le sensazioni aromatiche che in questo 2023 parlano in maniera elegante di sentori floreali e agrumati, striati da sensazioni vagamente fumé. La stessa raffinatezza si percepisce al palato, con un sorso che riesce a fondere sapore e dinamica.
Nella guida Berebene 2025 del Gambero Rosso lo abbiamo premiato per il Miglior Rapporto Qualità-Prezzo Regionale e si è aggiudicato anche i Due Bicchieri Rossi della guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso, essendo arrivato alle nostre degustazioni finali.
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