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Vendemmia

La strage dello champagne, 4 morti nella vendemmia

Trenta gradi e dodici ore al giorno tra i filari fanno strage nella terra delle bollicine. Due morti anche nel Beaujolais. E il sindacato chiede nuove regole che si adattino al cambiamento climatico

  • 14 Settembre, 2023

Champagne rosso sangue. Una strage di vendemmiatori nel corso della raccolta delle uve traumatizza la regione vitivinicola più blasonata del mondo. Un dramma che pone dei tragici interrogativi sulle conseguenze dei cambiamenti climatici nel settore agricolo e della necessità di cambiare le regole di un’attività rimasta ancorata a rituali ancestrali che contrastano con le contemporanee esigenze di sicurezza e salute dei lavoratori.

Morti durante la vendemmia: indagano due procure

Sono almeno quattro i morti negli ultimi giorni nei filari delle regioni a circa duecento chilometri a est di Parigi, provocati da arresti cardiaci probabilmente legati al gran caldo che avvolge in questi giorni la Champagne. Decessi sui quali le procure di Reims e Châlons-en-Champagne hanno aperto delle indagini. A Châlons si indaga sulla morte di due uomini uccisi probabilmente dal caldo durante la raccolta delle uve nel territorio di sua giurisdizione. “Al momento” fanno sapere dal palazzo di giustizia “non è stato riscontrato alcun reato né è stata ordinata alcuna autopsia sulla base degli accertamenti medici effettuati dai servizi di emergenza”.

Vittima anche un diciannovenne

Il terzo caso riguarda una donna morta in casa dopo aver lavorato per giorni alla vendemmia, mentre il quarto caso, su cui indaga la procura di Reims, è quello di un diciannovenne morto in seguito a una caduta da cavallo nel corso della vendemmia a Rilly-la-Montagne nella Marne, la cui autopsia però non ha evidenziato alcun trauma in grado di provocare la morte. Il giovane si era già sentito male in precedenza ma aveva rifiutato di fermarsi. A questo conteggio si sommano due vittime nella più meridionale regione del Beaujolais.

“Decessi molto sopra la media”

Sono dati molto allarmanti, perché, la vendemmia è ancora agli inizi e perché, come ricorda all’Afp Maxime Touart, presidente del sindacato generale dei vignaioli della Champagne, “generalmente si verificano una o due morti per aneurisma o arresto cardiaco all’anno” e c’è preoccupazione per i circa 120mila lavoratori che nelle prossime due settimane continueranno a lavorare nei 35mila ettari della Vallée de la Marne, nella Montagne de Reims, nella Cote des Blancs, nell’Aube. “La gente non viene qui per la vendemmia a perdere la vita”, dice Touart.

Tanto lavoro e poco riposo

In Champagne la vendemmia è rigorosamente manuale, l’uso di macchine è vietato dal disciplinare e in questo periodo di giorno si toccano anche i 30 gradi, una temperatura davvero insolita per la stagione. La vendemmia quest’anno è stata anticipata di qualche giorno rispetto al solito ed è iniziata il 5 settembre. Si tratta di un lavoro anomalo, che si concentra in poche settimane e per il quale la legge francese prevede alcune deroghe alla regolamentazione del normale lavoro agricolo: gli stagionali possono lavorare fino a 72 ore a settimana, con una pausa di appena 15 minuti ogni cinque ore e un’ora per pranzo. Un carico di lavoro massacrante che il sole e la canicola possono rendere assassino. E che forse andrebbe alleggerito in funzione dei cambiamenti climatici.

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