Il 25 aprile chiama grigliata. Quest’anno il meteo non promette nulla di buono, ma ecco alcuni consigli per i temerari che si daranno al barbecue, carne ma non solo. Cosa bere? L’abbiamo chiesto al nostro Lorenzo Ruggeri, giornalista e vice-curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. C’è spazio per vini classici ma anche per autentiche sperimentazioni. Ve l’immaginate la faccia dei vostri amici mentre sorseggiate della kombucha tra un piatto e l’altro?
Si parte con un poker di denominazioni.
Barbera d’Asti o Barbera d’Alba: ci fa compagnia la piacevolissima acidità della Barbera e quel piacevolissimo tocco rustico, anche duro, capace di dare ritmo a bevute e conversazioni. Pensiamo a Barbera fresche, giovani, che vedono poco il legno: tutte giocate sulla tensione. Annate? Ricordiamo che la Barbera fa esattamente l’opposto del Nebbiolo: ama spesso le annate mediamente calde per esprimere tutta la sua generosità e intensità.
Chianti classico: niente Riserva o Gran Selezione, si va su Chianti Classico “d’annata” per incontrare un registro arioso, fine ed etereo; c’è il Sangiovese, la finezza, per vini da bere anche senza pensieri con gli amici. E, a sorpresa, funzionano bene anche con piatti anche piccanti e speziate. Prova a salire di pepe o peperoncino e avrete belle soddisfazioni.
Lambrusco: Labrusco Grasparossa, qui andiamo nel modenese a Castelvetro. Nel bicchiere abbiamo tanto colore e anche tanto frutto. La carbonica pulisce il palato e invita perfettamente un nuovo calice e una nuova domanda.
Cerasuolo d’Abruzzo: un autentico jolly della tavola, perfetto quando non conosciamo bene il tipo di offerta. E perché no, provate con espressioni con qualche anno sulle spalle. Bel frutto, toni floreali, uno sfondo speziato e tanta freschezza. Una bella bevuta trasversale che sta bene con i piatti e si fa apprezzare anche lontano dalla tavola.
Come proposta analcolica votiamo per la kombucha: un fermentato realizzato con base di tè verde e tè nero da bere fresco e, perché no, accompagnando anche della carne alla griglia (nel caso potremo optare per una versione con tè nero affumicato, Lapsang, o aromatizzazioni alla frutta rossa). Per chi non è esperto di kombucha e vuole sperimentare, il consiglio è quello di partire con una versione base classica per esaltare il sapore tradizionale della kombucha stessa. È caratterizzata da un gusto particolare, agrodolce, conferito dalla fermentazione, per una bevanda secca, frizzante e a dir poco dissetante. Il passaggio successivo può essere la versione con zenzero, da bere bella fresca mentre le pietanze vengono cotte a puntino.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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