Passaggio a Nord-Ovest. Nelle brume affilate di una Spagna che non è come amiamo pensarla, bensì atlantica e piovosa, severa e marinara, nasce un gin che rappresenta gli aromi e la freschezza della Galizia, la terra in alto a sinistra della Spagna, sopra il Portogallo, con cui condivide le ceramiche azzurre, il vento sferzante, i bovindi austeri, gli umori ombrosi e perfino quasi la lingua: il galego, il galiziano, assomiglia più al portoghese che al castigliano, qui tollerato come sempre accade alle lingue del potere nelle terre fiere e autonomiste.
Siamo a Vedra, nelle Rìas Baixas, a trenta minuti di auto da Santiago de Compostela, dove abbiamo lasciato una pioggia ostinata ma incapace di spegnere la gioia esultante di un gruppo di pellegrini appena giunti nella praza do Obraidorio, davanti alla cattedrale, al termine del cammino, probabilmente del francese, quello principale. Qui, lontano dagli incantamenti mistici di una città romanzesca, c’è Casa Nordés, dove nasce un gin che ha la caratteristica forse non unica ma certamente rara di essere realizzato dalla distillazione del vino Albariño, da un vitigno a bacca bianca locale, un vino secco e sciabolante, dal finale ammandorlato.
Il gin Nordés, dalla bottiglia cilindrica in ceramica bianca e blu, nacque una dozzina di anni fa quando tre amici, un sommelier di fama vincitore del Nariz de Oro 2004, un premio importante in terra iberica (tradurne il significato è inutile, convenite?), un mastro distillatore e un imprenditore (chi caccia la grana serve sempre), decisero di cavalcare la nascente moda del gin e di crearne uno destinato a imbottigliare la ruvida identità galiziana. Più di trecento furono le prove – tutte documentate a Vedra da campioni contenuti in differenti bottigline che costituiscono la stanza dei gin perduti – prima di arrivare alla formula finale. Che comprende undici botaniche. Sei delle quali autoctone: l’alloro, la salvia, l’eucalipto, la menta piperita, l’erba luisa altrimenti detta verbena odorosa, la salicornia. E altre cinque d’oltremare: ibisco, tè nero, ginepro, zenzero e cardamomo. Del resto in una squadra da undici gli stranieri sono fondamentali. Gli ingredienti,altra cosa, inconsueta, sono macerati separatamente, con tempi differenti. Alcuni infatti, come il cardamomo, sono più ciarlieri e e se la cantano subito, altri sono più ritrosi e necessitano di essere quasi dimenticati.
Il risultato è un gin erbaceo, fresco, delicato, ottimo da solo ma assai portato per la miscelazione. Io l’ho provato in un Nordesiño, una sorta di Gin Tonic in cui alla tonica e al gin si affianca un po’ di Albariño: mai provato un Vin Tonic? In un elegante Rosa de los Vientos, con succo di limone, albume e lamponi. E in una piacevole variante del Negroni (Nordesoni, magari sul nome bisognerebbe lavorarci) con vermù bianco e bitter.
Casa Nordés è uno spazio accogliente e contemporaneo e aperto al pubblico per visite sensoriali, nelle quali imparare a riconoscere le varie botaniche, visitare le vigne di Albariño, partecipare a laboratori di moxology. Nordés è stata recentemente acquisita da Osborne, storica società di brandy com sede a Cadice che, con i suoi 251 anni di vita è tra le cento aziende familiari più antiche ancora in attività nel mondo. Il gruppo nel 2022 ha portato le sue vendite a 241 milioni di euro con una crescita netta del 14 per cento rispetto al 2021.
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