Si chiama “Vino patrimonio comune” ed è la nuova Fondazione che mette insieme, come soci fondatori, Federvini e Alleanza delle Cooperative Italiane-Agroalimentare. Appena presentata al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, si pone l’obiettivo di consolidare il valore del vino italiano e contribuire alla difesa e al sostegno del patrimonio delle imprese vitivinicole del Paese.
A presiederla è stato chiamato il vicepresidente di Cantine Ferrari Marcello Lunelli, che al Gambero Rosso ha spiegato come il progetto no profit sia un unicum nel mondo del vino, aperto a chiunque voglia aderirvi. Il valore aggiunto della Fondazione? “Non essere solo sigle, né solo un gruppo di rappresentanza, ma essere a fianco dei produttori per i produttori”, ha detto. “Intendiamo mettere in relazione le imprese, il consumatore e il mercato, con gli enti pubblici preposti alla ricerca, alla tutela e valorizzazione delle produzioni vitivinicole italiane e i best performer di organizzazioni, consorzi, enti di ricerca, supply chain, imprese e mondo trade”.
Si parte dalla ricerca. Motivo per cui all’interno della Fondazione c’è un Comitato scientifico con nomi di spicco delle Università e del mondo della ricerca, tra cui Stefano Vaccari e Riccardo Velasco. Tant’è che il progetto pilota da cui nasce la Fondazione e su cui sarà impegnata nei prossimi mesi è proprio la definizione della variabilità dei rapporti degli isotopi stabili dell’ossigeno e dell’idrogeno dell’acqua del mosto/vino, in relazione alle principali variabili naturali e di processo agronomico ed enologico. Dal progetto pilota è derivata la definizione del profilo isotopico dell’acqua dei mosti e dei vini e la relativa Banca dati sperimentale di Vino patrimonio comune 2020-2023, che andrà ad incrementarsi con la vendemmia 2024.
Ma sul tavolo ci sono anche altri temi, come spiega il vicepresidente Luca Rigotti, presidente del Gruppo Mezzacorona e coordinatore del settore vitivinicolo di Alleanza delle Cooperative: “Abbiamo la consapevolezza di dover lavorare in un mondo che cambia e che sempre più dovrà misurarsi con la sostenibilità. Inoltre, il tema che terrà banco nei prossimi mesi è senz’altro quello di vino e salute su cui siamo consapevoli di dover portare avanti la cultura del bere consapevole”.
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