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L'export di vino italiano nel 2024 supera gli 8 miliardi di euro. Ma l'incognita consumi pesa sui primi tre mercati di sbocco

Incremento medio del 5,5% a valore. Ma il vero motore della crescita sono le bollicine: +8,9%, col Prosecco a +15%

  • 11 Marzo, 2025

Previsioni rispettate per il commercio estero di vino nel 2024. L’Italia passa il guado degli otto miliardi di euro nel valore dell’export, mantiene il ritmo registrato dall’estate scorsa e cresce complessivamente del 5,5% toccando per la prima volta, nel dettaglio, quota 8,13 miliardi. Un record che il made in Italy vitivinicolo nella sua storia non aveva mai raggiunto, ma un traguardo che arriva in un contesto di grandi incertezze a livello internazionale e di calo dei consumi reali nel mercato più importante, gli Stati Uniti. Da un lato, c’è la soddisfazione per raggiungimento di un obiettivo che per anni l’Italia ha dovuto rimandare ma, dall’altro lato, l’andamento macroeconomico e i nuovi stili di consumo potrebbero fare del 2024 un limite massimo, difficilmente replicabile nel breve periodo.

In rialzo volumi, import e prezzo medio

Tornando all’analisi dei dati, non sono solo i valori a crescere, ma anche le quantità spedite all’estero nell’anno appena trascorso. Secondo i dati Istat sul commercio estero, elaborati dal settimanale Tre Bicchieri del Gambero Rosso, la crescita è del 3,3% a 2,18 miliardi di litri, ma questo non è un dato record, se si considera che nel 2021 le quantità furono pari a 2,2 miliardi di litri. L’import di vino a valore, invece, è passato da 517 a 592 milioni di euro, per acquisti soprattutto dalla vicina Francia, nei confronti della quale il saldo commerciale è negativo per quasi cento milioni di euro. Il prezzo medio al litro del vino esportato è stato pari a 3,72 euro, in lieve aumento rispetto ai 3,65 euro al litro registrati nel corso del 2023.

Prosecco Doc – calice

Spumanti vero motore della crescita

La spumantistica rappresenta il vero motore della crescita italiana. Nel 2024, il ritmo è decisamente più alto rispetto alla media generale del vino italiano, con il segmento che totalizza 2,38 miliardi di euro, per un incremento dell’8,9 per cento, a fronte di quantitativi che raggiungono da gennaio a dicembre i 555 milioni di litri (+12 per cento). Di questi, ben 414 mln di litri sono di Prosecco Dop (+15%), cresciuto a valore dell’11% a quota 1,82 miliardi di euro. Da solo, il Prosecco Dop pesa per oltre 75% sui valori della spumantistica italiana esportata. Asti a -2,6% (165 mln di euro) e altri spumanti Dop a -12% (86 mln di euro). Meno importante il ritmo di crescita dei vini fermi in bottiglia (in recipienti entro 2 litri di capacità) che sono saliti da 1,15 a 1,20 miliardi di litri (+4,3%) per una spesa che ha totalizzato 5,3 miliardi di euro, in aumento del 4,7 per cento.

I vini Dop in bottiglia incrementano il valore del 5,7% (3 miliardi di euro, con +4,5% per i bianchi e +6,4% per rossi e rosati), gli Igp del 2,4% (a 1,35 mld di euro), i vini comuni del 7,2% (a 189 mln di euro). In calo di quasi 12% i prodotti in confezione tra 2 e 10 litri (102,8 mln di euro), che comprendono il formato bag in box. A livello regionale, arretrano i rossi Dop in bottiglia di Sicilia e Trentino Alto Adige; e i bianchi di Lazio e Toscana.

I primi tre mercati: effetto scorte negli Usa

Considerando i singoli Paesi, il primo cliente del vino italiano, gli Stati Uniti, con lo spettro dei dazi sull’import dei beni agricoli e agroalimentari dall’Unione europea, annunciati da mesi dal presidente Donald Trump (e confermati poche settimane fa), crescono a volume del 7% (362 mln di litri) con una spesa di 1,93 miliardi di euro (+10,2 per cento). Probabile un effetto scorte da parte degli importatori, per evitare l’incremento delle tariffe che dovrebbe scattare ad aprile prossimo.

La Germania, dove i consumi delle famiglie sono in calo, presenta volumi in diminuzione da 531 a 515 milioni di litri (-3%) e valori in lieve crescita, da 1,14 a 1,18 miliardi di euro (+3,7 per cento). Nel Regno Unito, dove si affermano nuovi trend e dove si attende l’aumento delle accise sugli alcolici, le quantità di vino passano da 256 a 261 mln di litri in un anno (+2%) e valori da 842 a 851 milioni di euro (+1 per cento).

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<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.

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