La Francia perde 1.300 viticoltori che, a causa delle difficoltà di mercato e a fronte di un premio di 4mila euro per ettaro, hanno scelto di interrompere la coltivazione di uva. Il bilancio del Masaf (ministero francese dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste, omonimo di quello italiano) sugli estirpi con fondi nazionali lascia un po’ di amaro in bocca per il fatto che qualcuno abbia deciso di fare un passo indietro in un periodo difficile e, allo stesso tempo, fa riflettere sulla necessità di una misura chiesta a gran voce dalle associazioni territoriali, soprattutto quelle del centro-sud del Paese, per fronteggiare le conseguenze delle crisi di mercato collegate alla guerra tra Russia e Ucraina (e non solo). FranceAgrimer, ente che per conto del ministero ha aperto il bando degli aiuti statali tra il 15 ottobre e il 13 novembre scorso, ha potuto tracciare un bilancio da cui emerge come per una parte degli imprenditori francesi non ci sia altra scelta, se non quella di chiudere l’attività.
I tempi per la realizzazione degli estirpi definitivi sono fissati al 2 giugno del 2025. Per questa specifica misura d’urgenza, il governo francese, d’accordo con la Commissione europea che ha dato il suo via libera nei primi giorni di ottobre, aveva messo a disposizione un plafond da 120 milioni di euro. Numeri alla mano, ne sono stati chiesti 109,8 milioni, grazie a 5.418 domande di aiuto. Ciò significa che i fondi a disposizione riusciranno a soddisfare tutte le esigenze delle imprese e non ci sarà bisogno di applicare alcun coefficiente di proporzionalità. Nel complesso, il settore vitivinicolo francese ha scelto di estirpare 27.461 ettari di vigneto. Di questi, 8.700 ettari scompariranno definitivamente mentre per la restante parte le imprese hanno scelto di proseguire a fare viticoltura, eliminando solo una parte delle proprie vigne. L’intenzione di fermarsi del tutto per una fetta importante di aziende francesi era emersa già nel sondaggio online lanciato a maggio 2024 proprio dal ministero dell’agricoltura.
Oltre all’eradicazione delle superfici vitate interessate, la concessione dell’aiuto ministeriale che, come già detto, ammonta a 4mila euro per ettaro estirpato, comporta sia l’impossibilità di ottenere autorizzazioni di reimpianto corrispondenti alle superfici vitate estirpate entro il prossimo giugno 2025, ma anche l’impossibilità di ottenere autorizzazioni per nuovi impianti viticoli per le prossime sei stagioni.
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