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Il lutto

È morto Antonio Michele Coppi. Ha portato i vini di Turi in tutto il mondo

Senatore della Repubblica e produttore, ha traghettato il Primitivo di Gioia del Colle sui principali mercati internazionali

  • 06 Luglio, 2024

Addio a Antonio Michele Coppi, il senatore e imprenditore agricolo pugliese ci ha lasciati all’età di 75 anni per un arresto cardiaco. La comunità di Turi è in lutto, la cantina Coppi ha scritto pagine importanti nella storia enologica regionale, portando alta la denominazione di Gioia del Colle in tutto il mondo.

Antonio fu eletto Senatore della Repubblica nell’XI legislatura, era il 1992. In seguito è stato anche consigliere provinciale a Bari, sempre spendendosi con grandissima tenacia e passione per la valorizzazione della sua regione. Abbiamo avuto il piacere di conoscerlo, ci ha colpito la sua ironia, la battuta sagace e uno stile incofondibile: schietto, diretto, distinto. Collezionista d’auto d’epoca, ha trasmesso ai tre figli le sue passioni, soprattutto quelle per il vino e la terra d’origine. A Lisia, Miriam e Doni, da anni alla guida della cantina Coppi, va l’abbraccio del Gambero Rosso.

L’amore per il Primitivo

L’azienda agricola è stata fondata negli anni ’70. La tenuta famigliare è situata nell’agro del Marchesato, i vigneti aziendali sono situati tra Turi e Gioia del Colle e sono composti per circa la metà da viti ad alberello. Da sempre i vitigni coltivati sono esclusivamente quelli autoctoni e della tradizione: l’uva di riferimento è naturalmente il primitivo, cui si affiancano aleatico, negroamaro, malvasia nera, malvasia bianca, falanghina e verdeca.

In sua memoria vogliamo ricordare il vino bandiera: il Gioia del Colle Primitivo Senatore. La versione 2020, Tre Bicchieri nella guida Vini d’Italia 2024, offre note di frutti neri ed erbe aromatiche, è morbido e succoso, con un finale di bella lunghezza e armonia. Il timbro speziato è appena accennato: un vero omaggio a quel territorio così amato e valorizzato in ogni angolo del globo.

 

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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

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