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La Doc Garda scommette sui vini low alcol: modifica al disciplinare per un Garganega a 8,5 gradi

Il Consorzio è pronto a volare a Parigi insieme agli altri consorzi del Lago: "Una sinergia esclusivamente legata a Vinexpo-Wine Paris", puntualizza il presidente Paolo Fiorini

  • 06 Febbraio, 2025

Qualcosa si muove sul Garda. E non è solo l’inedita sinergia tra i Consorzi del Lago che andranno a Vinexpo-Wine Paris insieme sotto il nome Lake Garda Wines. C’è anche la spinta a intercettare i nuovi stimoli che vengono dal mercato, a partire dalla bassa gradazione alcolica, come spiega al Gambero Rosso il presidente del Consorzio del Garda Doc Paolo Fiorini: «Il cda ha già approvato all’unanimità la modifica la disciplinare che prevede una versione di Garda-Garganega a 8,5 gradi. Al momento il limite in basso era fissato a 10 e mezzo. Adesso, quindi tocca al Comitato Vini dare il via libera».

Difficile ipotizzare i tempi per l’entrata in vigore, ma si pensa già alla vendemmia 2025. Un percorso, quello verso il low alcol, già intrapreso da altri consorzi, non a caso veneti. Nello specifico, Prosecco e Pinot Grigio, mentre la Sicilia sperimenta la bassa gradazione sul vitigno nero d’Avola.

Paolo Fiorini – presidente Consorzio Garda Doc

Iter più complesso per l’utilizzo della lattina

Non si andrà avanti, invece, sul fronte della lattina su cui il Consorzio aveva mostrato segnali di apertura nei mesi scorsi. «Noi siamo favorevoli – ribadisce Fiorini – ma non dipende dal nostro disciplinare, bensì dal Testo Unico del vino che esclude l’utilizzo della lattina per le Doc. Non mi pare ci sia al momento l’intenzione di intervenire su questo fronte». Nulla di fatto, quindi: propositi bloccati in partenza.
Così come non si potrà eventualmente pensare ad un Garda Doc a zero gradi. «Non essendo permesso per le Doc, è un argomento su cui non siamo neanche interrogati».

Lattine colorate riprese dall'alto. Per rappresentare il nuovo locale Latta a Roma

La delegazione del Garda si presenta compatta alla fiera di Parigi

Nell’immediato, l’obiettivo è la fiera di Parigi (10-12 febbraio), dove il Consorzio del Garda Doc si presenterà assieme ai vicini Bardolino, Custoza, Lugana e Valtènesi sotto il nome Lake Garda Wines. Un progetto per fare sistema sì, ma solo a tempo. Dietro, infatti, non c’è l’idea di costituire un Consorzio di secondo livello per la promozione, né tantomeno l’idea di unirsi in un unico ente di tutela, come chiarisce al Gambero Rosso lo stesso Fiorini: «È una sinergia tra diverse denominazioni per uno spazio condiviso alla fiera parigina, ma non ci sono altri intenti», ribadisce Fiorini che però ammette: «Oggi con sempre meno contributi a disposizione, è difficile fare promozione se non si crea sinergia tra gli enti consortili». Non a caso, la Doc Garda quest’anno ha scelto di essere presente a Vinexpo-Wine Paris ma di rinunciare a Prowein. Una scelta, quella di sacrificare la fiera tedesca che, a quanto pare, accomunerà molte realtà vitivinicole italiane.

Nuove elezioni in primavera

Ad aprile, invece, il Consorzio del Garda Doc si presenterà alla fiera di Verona “da solo” nel «solito spazio individuale», rivela Fiorini, il cui mandato da presidente scadrà proprio in quei giorni. Le nuove elezioni potrebbero, quindi, arrivare in “zona Vinitaly”, ma lui non si sbilancia su una possibile nuova candidatura: «Non saprei. Quando arriverà il momento ci penserò». Che, però, non è neanche un no a priori.

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