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"Bloccare i dazi sul whisky statunitense". La contropartita europea per prevenire la guerra commerciale di Trump

Federvini incontra il Distilled spirits council Usa e tenta la via diplomatica: "Lavoreremo assieme per garantire il libero commercio tra le due sponde dell'Atlantico. L'Italia sarà decisiva nelle trattative"

  • 28 Gennaio, 2025

«Disinnescare ad ogni costo nuove guerre commerciali». È questa la posizione comune di Federvini e Discus (Distilled spirits council of the United States) che si sono incontrati a Roma per discutere del tema più caldo che, in questo momento, accomuna le due sponde dell’Atlantico: i dazi sui prodotti importati dall’uno e dall’altro Paese.

Un bicchiere di whisky

La minaccia di dazi da parte dell’Ue

Sì, perché se il neo presidente statunitense Donald Trump ha più volte minacciato l’Europa in tema di tariffe aggiuntive, dal canto suo anche quest’ultima è pronta a colpire l’obiettivo. Nello specifico, il whisky americano. E c’è già una data: il 31 marzo 2025, quando finirà la sospensione dei dazi per le importazioni del distillato statunitense nell’Ue, nell’ambito del contenzioso acciaio e alluminio, e scatterebbero tariffe aggiuntive del 50%. I primi dazi del 25% sul Burbon erano scattati nel 2018 per poi essere sospesi dall’Ue nel 2021. Tra due mesi però potrebbero tornare. Mettere fine per primi alla guerra potrebbe essere una tattica per evitare le future ritorsioni di Trump (ivi compresi i nuovi dazi sbandierati dal nuovo inquilino della Casa Bianca)?

Ne è convinta la presidente di Federvini Micaela Pallini che all’Europa chiede di non inasprire i toni: «Se l’Europa va avanti con il 50% di dazi sul whisky americano, gli Usa magari risponderanno con la stessa moneta. E potrebbero farlo sul vino».

Federvini si appella all’Europa

Do ut des. Anzi  non dare per non ricevere. «In questo momento, rallentare il processo decisionale relativamente al whisky americano potrebbe evitare una guerra commerciale. Trump chiede una cosa precisa: riequilibrare la bilancia commerciale. L’Europa, grazie anche alla posizione forte dell’Italia, potrebbe provare a trovare una quadra per evitare che a farne i conti siano i prodotti agroalimentari». È ancora ben impresso nella memoria il contenzioso Airbus-Boein che, nella precedente amministrazione Trump, portò a tariffe del 25% sugli spirits europei (vino italiano escluso): «Il nostro settore – continua Pallini – è già stato ostaggio di diverse guerre commerciali. Gli Stati Uniti, in particolare, sono il nostro primo mercato – circa un miliardo e mezzo di euro tra vini e spirits – quindi non possiamo permetterci nuovi contenziosi».

Dal 1997 al 2018, in assenza di dazi, il commercio degli spiriti tra Usa e Unione Europea è aumentato di quasi il 450%, arrivando a generare un valore di circa 200 miliardi di dollari.

Micaela Pallini

Il ruolo diplomatico dell’Italia

Le parole di Trump sulle simpatie per Giorgia Meloni, rimettono il Governo italiano al centro delle trattative. «La presenza di Discus in Italia ci dice che il nostro Paese ha una posizione di favore negli States e può intercedere in Europa per evitare l’escalation di guerre commerciali», è la versione di Pallini.

«Apprezziamo il rapporto stretto tra il presidente Trump e la premier Meloni  – conferma il presidente e ceo di Discus Chris Swonger – e li esortiamo a lavorare insieme per trovare un terreno comune tra Stati Uniti e Ue e prevenire l’imposizione di dazi sugli spiriti distillati. Chiediamo al governo italiano da fare il possibile per trovare un terreno di dialogo. Le industrie degli spiriti statunitense e italiana sono profondamente interconnesse, e mantenere un commercio equo e reciproco senza dazi attraverso l’Atlantico è fondamentale per garantire che i nostri settori, che stanno affrontando mercati incerti e impegnativi, non subiscano ulteriori pressioni economiche» conclude Swonger che, poi ricorda come i precedenti dazi siano costati un -20% al whisky Usa in Europa e un -40% ai distillati italiani negli States.

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<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.

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