Un’ulteriore predilezione per i vini bianchi, soprattutto dovuta alla crescita del consumo di bollicine, un incremento della quota dei vini rosati e un continuo ridimensionamento del volume dei vini rossi consumati nel mondo. La previsione sul mercato del vino globale del futuro è fornita dal professor Vasco Boatto, docente di Istituzioni e statistica agraria all’Università di Padova. Il quadro su come sarà il settore nei prossimi anni emerge da un’anticipazione dell’approfondimento curato dall’accademico veneto per il Corso di Alta formazione (100% on demand) dedicato a Il vino del futuro: nuove competenze per nuovi scenari, organizzato da Gambero Rosso Academy, con la direzione scientifica del professor Attilio Scienza.
In particolare, come spiega il professor Boatto, la contrazione del consumo dei vini rossi dovrebbe essere accompagnata da una profonda segmentazione dell’offerta, con un severo ridimensionamento dei vini di minor valore, mentre i vini di qualità (per effetto della premiumization) dovrebbero incrementare il consumo, sia nei Paesi del vecchio sia in quelli del nuovo mondo. Dal lato della domanda, come spiega Boatto, la situazione rimane e aperta e prevede un quadro articolato: «Ci sono problemi legati ai nuovi contenuti salutistici e di sostenibilità del vino e c’è un problema legato alla genuinità e trasparenza dei prodotti messi in commercio». Dal lato dell’offerta, invece, occorre considerare le ripercussioni dei cambiamenti climatici, che stanno modificando le condizioni di produzione, creando difficoltà a «garantire qualità e quantità così come le abbiamo conosciute».
Lo scenario futuro e le prospettive per il vino italiano, secondo il professor Boatto, che in questo senso va in controtendenza rispetto alla attuale contingenza economica, sono incoraggianti. L’Italia potrà avvantaggiarsi grazie ad alcuni asset nel proprio cassetto. Per prima cosa, va considerato l’incremento del mercato dei vini bianchi, soprattutto degli spumanti, che consente all’Italia di dominare il commercio internazionale con il suo Prosecco, rispetto ai principali competitor. Ma potrà valorizzare anche le proprie realtà vitivinicole, grazie a un crescente interesse per i vini rossi di qualità e per quelli che sono espressione dei territori, grazie a un patrimonio ricco, poco conosciuto, con potenzialità ancora inespresse. I vini innovativi sono un terzo asset che potrebbe favorire l’Italia, grazie alla presenza sul territorio nazionale di eccellenze nel campo della ricerca applicata alla vitivinicoltura. Basi solide, secondo Boatto, a cui si vanno ad affiancare le attività enoturistiche, che rendono appetibile la «destinazione Italia» all’interno del mercato del vino dei prossimi anni.
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