Durante la celebrazione del centesimo anniversario dell’Oiv (Organizzazione Internazionale della vigna e del vino), a novembre, potrebbe essere annunciato un nuovo membro che entrerà a e a far parte dell’associazione. Il ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali cinese ha formalmente presentato una formale richiesta di adesione attraverso l’Ambasciata cinese in Francia e che attualmente è al vaglio dai Paesi membri.
Secondo lo State of the World Vine and Wine dell’Oiv nel 2023, la Cina è stata annoverata come il nono più grande consumatore di vino al mondo (6,3 milioni di ettolitri) e il Paese con l’area vitata più estesa (756.000 ettari) dopo Spagna e Francia. Le previsioni sono, quindi, a favore dell’ingresso della Cina come 51esimo membro ufficiale all’interno dell’Oiv e questa adesione le consentirebbe di partecipare a importanti decisioni a riguardo del settore della viticoltura. «Per continuare a lavorare verso il futuro, non vediamo l’ora di avere la Cina come membro a pieno titolo molto presto, con tutti i diritti e l’influenza che la nazione merita», aveva detto Pau Roca, direttore generale dell’Organizzazione scomparso nel 2023.
Tra i principali sostenitori cinesi che hanno promosso questo ingresso troviamo il governo di Ningxia, importante regione vinicola nel centro-nord della Cina, dove si trovano i monti Helan. Secondo Vino Joy, testata enoica online, l’industria del vino di Ningxia è stata strettamente legata all’Oiv. Da quando è diventata un Paese osservatore nel 2012, ha ripetutamente partecipato alle conferenze vinicole mondiali, promuovendo la regione vinicola di Helan Mountain Eastern Foothills a livello globale. Chen Zijun, vice segretario del comitato di lavoro del partito dell’Helan Mountain Eastern Foothills Wine Industry Park, ha sottolineato: «L’adesione della Cina all’Oiv è di grande importanza per lo sviluppo dell’industria vinicola globale, in quanto migliorerà lo status internazionale e il riconoscimento del vino cinese».
L’Oiv è un autorevole organismo internazionale che si occupa della formulazione di raccomandazioni da applicare negli Stati membri in materia di produzioni e pratiche enologiche, come di dare assistenza ad altre organizzazioni internazionali intergovernative in materia enologica. L’organizzazione, attualmente presieduta dall’italiano Luigi Moio, studia anche soluzioni scientifiche, tecniche ed economiche relative alla coltivazione dell’uva, alla produzione, allo stoccaggio, alla vendita e al consumo di vino. Gli standard promossi dall’organizzazione sono adottati dall’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) per le questioni relative al vino. Oltre il 95% dei paesi produttori di vino del mondo partecipa all’organizzazione, che comprende 50 paesi membri come la Francia e l’Italia. Non resta, quindi, che attendere novembre per annoverare Pechino all’interno dell’associazione.
<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.
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