La bellezza dei paesaggi vitivinicoli italiani viene ancora una volta certificata dal Registro nazionale del paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali in capo al Masaf. L’elenco si arricchisce di quattro nuovi territori ricchi di storia e cultura.
In questa tornata, a entrare in lista sono tre paesaggi rurali e una pratica agricola tradizionale. Via libera, quindi, al paesaggio dei terrazzamenti e della viticoltura delle Cinque Terre (Liguria, in foto), ai vigneti eroici di Meana Sardo (Sardegna), ai sistemi agro-silvo-pastorali del Marghine-Goceano e oliveti terrazzati e pascoli arborati nei territori di Bolotana, Illorai e Lei (Sardegna) e alla pratica agricola tradizionale ‘Vite a raggiera’ del Taburno. Quattro nuovi tesori, contenuti nel decreto firmato dal ministro Lollobrigida, che rappresentano un valore aggiunto per il Registro nazionale (istituito nel 2012) che in questo modo sale 36 siti e pratiche iscritti.
Il sistema vitivinicolo è ancora il protagonista. L’area della Liguria ricade nel Parco nazionale delle Cinque Terre, già sito Unesco. Il paesaggio ha una forte valenza storica, con ritrovamenti che testimoniano il ricorso ai terrazzamenti fin dai primi insediamenti romani. A Meana Sardo (Nuoro) si evidenzia la persistenza di un modello conservativo di viticoltura a uva da vino, basato sull’allevamento ad alberello sardo di vitigni locali a bacca rossa, coltivati a quote oltre 500 metri con punte di 765 metri in un comprensorio inquadrato nella viticoltura eroica. La pratica della vite a raggiera del Taburno (o raggiera beneventana) è citata già nei manuali agricoli del I secolo avanti Cristo, nelle storie di Plinio il Vecchio, nei dipinti di Pompei, era diffusa nelle province di Napoli e Caserta, e nel Sannio, ed è ancora attuale nella comunità di Solopaca.
“Ognuna di esse è simbolo della nostra terra e della nostra cultura e contribuisce a rendere la nostra nazione unica al mondo”, è il commento del ministro dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Francesco Lollobrigida, che ha firmato il decreto. Il Registro ha l’obiettivo di valorizzare e tutelare il paesaggio rurale e le sue tradizioni agricole, e il patrimonio agroalimentare espressione di questi territori. Le candidature, presentate dagli enti territoriali, vengono vagliate dall’Osservatorio nazionale del paesaggio rurale.
Info: https://www.reterurale.it/registropaesaggi
L’articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 5 ottobre 2023
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