In collaborazione con Arsial
Etichette che sanno sorprendere, ribaltare le aspettative e conquistare il cuore di chi le assaggia. È con questa ambiziosa premessa che la Regione Lazio, insieme a Arsial, si prepara a lasciare il segno a Vinitaly 2025 celebrando l’identità e la varietà dei suoi territori. Un’occasione, quella dal 6 al 9 aprile a Verona, per consolidare il ruolo centrale dei vini laziali nel panorama enologico italiano. E raccontarli in chiave nuova per riaffermare il “Lazio Monumental Taste” e la loro capacità di competere con i grandi classici.
Sarà il nuovo padiglione progettato da Westway Architects e ispirato agli antichi acquedotti romani ad ospitare gli stand delle 59 cantine partecipanti e dei tre consorzi di tutela della regione (Roma DOC, Cesanese del Piglio DOCG e Frascati). Un’architettura evocativa, che richiama la grandiosità delle antiche infrastrutture idriche romane, simbolo di ingegno e connessione tra territori, e che ben si presta a raccontare una tradizione vitivinicola millenaria in luoghi dalla straordinaria varietà.
Già, perché il territorio laziale è in grado di spaziare dai suoli minerali dei Castelli Romani alle suggestive terrazze affacciate sul Tirreno delle isole ponziane, fino alle alture calcaree dei monti Simbruini. Senza dimenticare le colline di Ciociaria e monti Ernici, i suoli di origine marina dell’Agro pontino e quelli vulcanici di Alta Tuscia e Lago di Bolsena. Più di 18mila ettari vitati che raccontano una biodiversità unica, tra vitigni autoctoni, bianchi minerali figli di terre vulcaniche e rossi strutturati e intensi dominati dal Cesanese, il vitigno a bacca rossa più rappresentativo della regione.
La partecipazione alla 57° edizione di Vinitaly non sarà però solo un modo per celebrare una terra di grandi vini e grandi storie. Bensì un’opportunità per supportare il comparto vitivinicolo laziale e consolidare il suo posizionamento internazionale, così come evidenziato da Giancarlo Righini, Assessore al Bilancio e all’Agricoltura di Regione Lazio. «Il Lazio arriva al Vinitaly con un padiglione rinnovato e con un maggior numero di cantine, il miglior riconoscimento – spiega – che potessimo dare alle nostre imprese che investono nel territorio e vedono finalmente le loro eccellenze vitivinicole primeggiare a livello nazionale e internazionale».
Una strategia orientata al futuro che rafforza il modello di promozione integrata, anche grazie a una programmazione articolata e coinvolgente. ??«Il risultato di un lavoro corale che coinvolge istituzioni, consorzi e imprese, che Arsial porta avanti con l’obiettivo di offrire una rappresentazione autentica e ambiziosa della nostra filiera vitivinicola per far crescere il sistema agroalimentare regionale in Italia e nel mondo» conferma Massimiliano Raffa, Commissario Straordinario dell’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura.
Per raggiungere questo obiettivo saranno previste varie attività, tra cui otto degustazioni “alla cieca” in cui verranno rappresentate tutte le aziende partecipanti alla collettiva. Un parterre de roi che già da domenica 6 aprile scenderà in campo per confrontarsi con grandi classici italiani, seguendo il percorso enologico curato dalla Fondazione Italiana Sommelier e Bibenda in un format già sperimentato con successo lo scorso anno.
Ai blind tasting verranno affiancate tre masterclass dedicate al consorzio Roma DOC, Cesanese del Piglio DOCG e Frascati con l’obiettivo di confermare la qualità dei vitigni autoctoni della regione. E una quarta masterclass, in programma lunedì 7 aprile 2025, curata proprio da Gambero Rosso che metterà in mostra le etichette premiate col riconoscimento “Tre Bicchieri”. Insomma, un padiglione destinato a lasciare il segno con un programma ricco e articolato, capace di valorizzare il patrimonio enologico di un’area a lungo sottostimata. La dimostrazione di una rinascita del panorama vitivinicolo del Lazio che, intrecciando radici millenarie e slanci innovativi, è riuscita a conquistare negli ultimi anni nuovi traguardi.
In collaborazione con Arsial e Regione Lazio
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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