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3 vitigni autoctoni bianchi piemontesi per 9 vini dal migliore rapporto qualità-prezzo

Arneis, timorasso ed erbaluce: sono i tre autoctoni piemontesi protagonisti della rubrica di oggi. Vi consigliamo alcune etichette da usare come punto di partenza per scoprire tre territori di questa vasta regione

Per molti, il Piemonte si identifica con un territorio di prestigiosi e blasonati vini rossi. Cosa che è vera, nessuno lo mette in dubbio. Ma gli appassionati, almeno i più curiosi e smaliziati, sanno bene che questa terra è benedetta anche da alcuni interessantissimi vitigni autoctoni bianchi in grado di regalare delle vere e proprie perle, per di più, spesso, anche a prezzi amichevoli. Abbiamo già trattato il cortese e gavi in un’altra uscita; in questa vogliamo raccontarvi altre zone e altre uve.

Partiamo dall’arneis, il bianco del Roero, lungo la sponda sinistra del fiume Tanaro. Come tanti autoctoni del nostro Paese, fino a qualche decennio fa rischiava di sparire: negli anni ’70 erano solo un paio i viticoltori che lo vinificavano e imbottigliavano. Poi, piano piano, è venuto fuori dall’affolato panorama enoico piemontese, i produttori hanno iniziato a crederci e oggi è uno dei più affermati bianchi della regione: molto caratteristica la sua lieve sfumatura di mandorla.

Dal Roero passiamo alle colline di Tortona, in una zona di confine dove il Piemonte bacia la Lombardia e la Liguria, dove troviamo il timorasso. Prima della fillossera era molto diffuso in queste zone; poi ha subito una sorta di lungo oblio. Si deve a Walter Massa la sua riscoperta alla fine degli anni ’80: da lì, il distretto ha iniziato a lavorare di nuovo con quest’uva potente ed elegante al tempo stesso, che regala vini buoni subito ma in grado di durare e migliorare nel tempo.

Chiudiamo questo breve excursus con un altro autoctono forse poco conosciuto, ma altrettanto intrigante: l’erbaluce. Per conoscerlo ci spostiamo a Caluso, nel Canavese, (ma l’uva è coltivata anche sulle colline novaresi), la sua zona d’elezione. Si tratta di un vitigno di grande versatilità: la sua innata propensione acida lo rende adatto alla produzione di eleganti bianchi, ma anche di fresche basi spumanti e affascinanti vini dolci.

9 vini bianchi piemontesi dal migliore rapporto qualità-prezzo

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