Oltre il limite. Piantare in alto non è più l’opportunità del domani, ma un problema dell’oggi. Il processo di desertificazione accentuato e temperature sempre più elevate, spingono i produttori a spostare la produzione in quota, toccando latitudini impensabili solo pochi anni fa. E in questa corsa verso l’alto si riscoprono anche vecchi appezzamenti, a lungo dimenticati, ma di sicuro valore. È il caso delle due realtà artigianali che vi raccontiamo oggi.
Lasciamo le cartoline costiere della Sardegna e della Sicilia, per conosce vigne fuori dal comune. Da una parte, abbiamo vecchie piante ad alberello di grenache a Mamoiada, oltre i 600 metri, dall’altra, voliamo sul versante nord-est dell’Etna, a 1200 metri, tra piccoli fazzoletti di terra su suoli di sabbia vulcanica. S’intrecciano due cantine che hanno deciso di declinare tutta la produzione in base ai cru e l’altitudine delle vigne. In Sardegna si parla di Sas ghiradas, sull’Etna l’unità geografica è la contrada.
Vini rari in Sicilia e Sardegna: 2 etichette da conoscere