Sempre più raro, sempre meno prodotto. Lo Sciacchetrà è un portento fra i vini da meditazione, un passito unico da uve bosco, albarola e vermentino, lasciate ad appassire lontano dal sole, in zone areate, anche per 70 giorni. Dopo il primo novembre si diraspano con cura i grappoli, selezionando a mano gli acini che vengono pigiati e vinificati in vasche d’acciaio a contatto con le bucce; il vino è poi affinato in piccole botti, ma anche in anfora, e quindi commercializzato in tipiche bottiglie affusolate da 375 ml.
La resa è ridicola, sul 25%, se si considera poi la quantità di lavoro in vigna, lo Sciacchetrà è un incubo per chi lo produce. Commercialmente parlando, non ha senso. È un vino per sognatori, per chi ha immaginazione e ama il sapore della sfida, del gesto estetico. È un bianco dolce, sapido, con contrappunti amari, spesso balsamico, un vino da assaggiare lentamente.
Vini Rari. La viticoltura eroica dello Sciacchetrà in Liguria
Cinque Terre Sciacchetrà Anfora 2020

Cinque Terre Sciacchetrà 2019
