LA VIGNA | Questa delizia è il prodotto di una singola vigna, del 1933, allevata a pergola. Siamo in quota, nell'alta valle Ossolana, il protagonista è il biotipo ossolano di nebbiolo, il prunent. I sooli sono acidi e sub-acidi, con un carattere ferroso; il vino fa fermentazione spontanea per poi maturare 2 anni in un'unica botte di legno da 20h, e poi un anno di bottiglia. Siamo in provincia di Verbania, con vigneti che si collocano tra i 300 e, in rari casi, fino a 600 metri di quota.
LA PERSONA | I Garrone hanno saputo riportare le attenzioni su una zona dall'altissima vocazione vitivinicola. Un secolo fa nelle Valli Ossolane c'erano ben 900 ettari vitati, oggi si sono ridotti a 40. La cantina si trova in un edificio che risale al Cinquecento a Oira di Crevoladossola, dove ha sede anche l'affascinante B&B. Oggi l'enologo di famiglia Matteo vinifica le uve di 60 viticoltori che lavorano con passione strisce di vecchissime vigne terrazzate in cui la vite è sostenuta da colonne in pietra. Il vitigno prevalente è il nebbiolo, ma non mancano ceppi di merlot giunti dalla vicinissima Svizzera.
IL VINO | Che freschezza! Dal bicchiere arriva una ventata di aromi di montagna. Essenze balsamiche, alloro e pepe, con rigeneranti noti di scorza d'agrume e anguria. La bocca ha tanto ritmo e sapore, con un allungo di grande classe e profondità. E' insieme leggero e articolato, scattante e profondo. La trama tannica è un guanto. Finale leggermente più scuro, con richiami di fiori appassiti e liquirizia. Bevibilità enorme e grande potenziale d'invecchiamento.